La 10° Assemblea generale del Consiglio Ecumenico delle Chiesa ha concluso i suoi lavori lo scorso 8 novembre con l’invito a tutte le Chiese di rafforzare il proprio impegno per la giustizia e la pace

A seguito di numerosi incontri e dialoghi, l’Assemblea, organo supremo del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, ha preso delle decisioni e formulato delle raccomandazioni che impegnano l’intero organismo per i prossimi sette anni, prima della prossima Assemblea.

“Questa Assemblea ha dato uno slancio considerevole all’ecumenismo”, ha affermato il pastore Olaf Tveit, segretario generale del CEC, sottolineando che le Chiese hanno potuto esprimere la loro solidarietà con il popolo coreano del Sud come del Nord, rafforzando il mandato originario di operare per la pace e la giustizia. “La solidarietà cristiana ci impedisce di accontentarci del solo reciproco sostegno, ma ci impegna a tendere la mano a tutte le persone che hanno bisogno del nostro sostegno e a esprimerci a voce alta di fronte ai  poteri del mondo per la giustizia e la pace”.

L’assemblea ha valutato il programma svolto e indicato i criteri di lavoro per il futuro secondo le linee della giustizia ecologica, della costruzione della pace, e la formazione ecumenica dei giovani. Così le dichiarazioni finali adottate dall’Assemblea hanno preso a tema diverse questioni quali la pace e la riunificazione della penisola coreana, la politicizzazione della religione e i diritti delle minoranze religiose, i diritti umani degli apolidi e gli sforzi per costruire una pace giusta. Grande preoccupazione è stata espressa per la presenza e la testimonianza delle comunità cristiane in Medio Oriente, per la situazione della Repubblica del Congo.

La dichiarazione sulla ‘Politicizzazione della religione e i diritti delle minoranze religiose’ sollecita i membri della comunità ecumenica mondiale ad intervenire presso i rispettivi governi  perché elaborino politiche atte a garantire una protezione efficace alle persone e alle comunità appatrtenenti a religioni minoritarie contro le minacce o gli atti di violenza. La dichiarazione ‘Sulla via della pace giusta’ afferma che la pace costituisce un modo di vivere conforme alla partecipazione umana all’amore di Dio per tutta la creazione. “Dobbiamo condividere l’amore di Dio per il mondo cercando la pace e proteggendo la vita. Insieme ci impegnamo a èdifendere la dignità umana, a praticare la giustizia nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, a ridurre i conflitti senza violenza e a vietare tutte le armi di distruzione”. Per vedere ampi resoconti e documenti in diverse lingue: http://wcc2013.info/en