Volontaria del Sae, collaboratrice del Servizio diocesano e rappresentante cattolica nel Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. I funerali giovedì 9 febbraio alle 9 nella Basilica di Sant’Ambrogio

ChiaraVaina-Paderno-2014-©Laura-Caffagnini-copy

La lunga vita di Chiara Vaina (scomparsa a 90 anni il 7 febbraio, i funerali il 9 febbraio alle 9
nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, ndr) ebbe origine nel Bellunese, ma maturò lontana
dalla sua casa e fu ricca di impegno e di incontri straordinari.
Negli anni Sessanta, a Firenze, conobbe Elvira Bernareggi, che diverrà sua compagna di
vita, ed entrò a far parte della Comunità dei figli di Dio fondata da don Divo Barsotti. Da
quel momento in poi Chiara è sempre rimasta fedele all’ideale di un monachesimo
cristiano vissuto nel mondo.
In quegli stessi anni Sessanta incontrò il carisma di Maria Vingiani, frequentando le prime
Sessioni estive del Segretariato Attività Ecumeniche (Sae) alla Mendola. Proprio lì nascerà
l’idea di un gruppo milanese del Sae, tuttora attivo, che coinvolgerà ben presto le Chiese
evangeliche locali e, successivamente, anche la Chiesa ortodossa romena.
Alla fine degli anni Sessanta Elvira tornò a Milano come studentessa lavoratrice e Chiara
la seguì, trovando impiego come segretaria presso un commerciante in diamanti. Intanto il
neonato gruppo ecumenico del Sae trovò ospitalità presso le suore del Cenacolo.
Quando Elvira terminò la sua carriera lavorativa presso l’Ufficio Scuola della chiesa
ambrosiana, le venne chiesto di cominciare a occuparsi di dialogo interconfessionale e
interreligioso. Chiara continuò a collaborare con lei e, raggiunta l’età della pensione, entrò
in Curia arcivescovile come volontaria per conto del Sae. All’inizio degli anni Novanta fu
creato il Servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo e Chiara cominciò a prestarvi la
sua opera di volontariato a tempo pieno, con passione e dedizione.
Il suo lavoro silenzioso fu assai prezioso anche per la nascita del Consiglio delle Chiese
cristiane di Milano alla fine degli anni Novante. Ai lavori di questo profetico organismo
Chiara partecipò anche come rappresentante della Chiesa cattolica. Nel 2019, infine, entrò
a far parte della Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo.
L’impegno e la testimonianza di Chiara, quindi, fu vivace all’interno della propria alla realtà
ecclesiale, ma andò anche oltre i suoi confini. Per molti decenni fu l’instancabile
responsabile della contabilità del Sae nazionale, dal momento in cui spostò la sua sede a
Milano.
Inoltre – con Elvira, apprezzata islamista, e Caterina Conio, docente di indologia e
sanscrito presso l’Università di Pisa – fondò il Centro interreligioso Henry le Saux, con la
doppia sede di Milano e di Santo Stefano a Mare in Liguria. Come rappresentante del
Centro le Saux ha partecipato fino all’ultimo ai lavori del Forum delle religioni in Milano