La cura del creato e l'impegno della giustizia al centro del lavoro del Consiglio Ecumenico delle Chiese per fronteggiare il problema dei cambiamenti climatici

Per difendere il creato

 La Bibbia invita gli uomini a prendersi cura del giardino dell’Eden (Gen 2,15). Il Dio della Bibbia è un Dio di giustizia e di amore che protegge le sue creature più vulnerabili. L’attuale modello di sviluppo globale mette a repentaglio la vita e i mezzi di sussistenza di molte persone, soprattutto le più svantaggiate, e distrugge la biodiversità. Nella visione ecumenica, dobbiamo superare questo modello le cui radici affondano in un consumo eccessivo e nell’avidità.

Nel corso degli anni, il CEC ha contribuito a stimolare un movimento per la giustizia climatica che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo. Così, migliaia di parrocchie suonarono le campane nel 2009 per richiamare ad un’azione comune indirizzata a maggior equità e ad un senso di responsabilità condivisa verso il  cambiamento climatico: la stessa giornata di preghiera per la difesa della creazione è un passo significativo di questo percorso.

Ormai si deve parlare di giustizia climatica da proclamare ed applicare.

Quando la creazione è minacciata, le chiese e i cristiani sono chiamati a parlare ed agire, a rendere azione politica e movimento educativo il loro attaccamento alla vita, con la giustizia e l’amore.

La lotta contro il cambiamento del clima e le alterazioni della vita del creato necessitano proprio di grandi trasformazioni che devono coinvolgere ogni persona e ogni ente pubblico. Le chiese da tempo sono impegnate in questo processo educativo e di richiamo alla giustizia e alla responsabilità, nonostante i dolorosi eventi bbellici che continuamnente feriscono la popolazione del mondo.

Il Consiglio mondiale delle Chiese ha avviato l’organizzazione di un Summit interreligioso sui cambiamenti climatici da compiersi a New York il 23 settembre prima dell’incontro mondiale sul clima delle Nazioni Unite.