Più di 250 missionari e rappresentanti di chiese di tutto il mondo si sono trovati a Berlino dal 27 al 28 agosto 2014 per un approfondimento del documento sulla condotta in missione nel mondo multireligioso approvato nel 2011
Il congresso ha esplorato come missione e evangelizzazione possano essere condotte in modo responsabile e nel rispetto delle credenze e culture altrui. Il documento in discussione è la dichiarazione sulla condotta di testimonianza cristiana elaborata il 28 giugno 2011 dal Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC), il Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso della Chiesa Cattolica Romana e l’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA ) dopo cinque anni di lavoro. "Si spera che i cristiani di tutto il mondo possano studiare questo documento alla luce delle proprie azioni di testimonianza della loro fede in Cristo, sia con la parola e con le opere. Lo scopo del documento di testimonianza cristiana in un mondo multireligioso – ha detto il rev. Christoph Anders, direttore dell’Associazione delle Chiese protestanti e Missioni (EMW) – è quello di incoraggiare le chiese, i consigli di chiesa e le agenzie missionarie a riflettere sulle loro pratiche attuali e di utilizzare le raccomandazioni nel presente documento per preparare, se del caso, le proprie linee guida per la loro testimonianza e la missione tra quelli delle diverse religioni e tra coloro che non professano alcuna religione particolare, ""
"Il documento invita tutti noi al rispetto reciproco e alla solidarietà – sostiene l’Arcivescovo emerito Anders Wejryd, il presidente CEC per l’Europa – perchè i cristiani sono chiamati ad impegnarsi a lavorare con tutte le persone nel rispetto reciproco, promuovendo insieme giustizia, pace e bene comune. La cooperazione inter-religiosa è una dimensione essenziale di tale impegno ".
Per p. Miguel Ángel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso "Il documento è importante, ma molto più importante è che possiamo insieme testimoniare e discutere”. "Dobbiamo costruire nuovi ponti – ritiene Geoff Tunnicliffe, segretario generale della WEA – e tutti noi ne abbiamo la responsabilità".