Il 7 marzo 2014, il Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, pastore Olav Fykse Tveit, ha fatto visita a Papa Francesco in Vaticano ed insieme hanno indicato obiettivi ecumenici per il futuro

In Vaticano incontro aperto al futuro

Cordialità e intesa negli obiettivi hanno segnato la visita del Segretario generale del CEC (Consiglio Ecumenico delle Chiese – Ginevra; www. wwwc-cec.org), il pastore Olav Fykse Tveit, a Papa Francesco; giustizia e pace ne sono stati i temi fondamentali. Il pastore Tveit ha sottolineato il significato del lavoro svolto dalla decima Assemblea del CEC, svoltasi a Busan (corea del Sud) lo scorso novembre, ed ha detto: “Al termine della prima Assemblea del CEC nel 1948, le chiese hanno dichiarato la loro intenzione di ‘stare’ insieme . Nel  2013 all’Assemblea di Busan, le chiese hanno dichiarato la loro intenzione di ‘muoversi’ insieme . O, come si è detto in italiano: Avanti!”.

La preghiera dell’Assemblea di Busan è stata centrata sul tema "Dio della Vita, guidaci alla giustizia e alla pace", la conclusione ha prodotto un testo che chiama tutte le chiese all’unità , a ricercare umilmente il dono dell’unità come espressione della vita per cui Dio ci ha creati, e la Chiesa una è chiamata ad esserne un segno .

“Io credo che nel nostro tempo Dio stia aprendo nuovi modi per noi per costruire l’unità – ha detto il pastore Tveit –  e perchè il mondo possa vedere la nostra comunione in Cristo, in particolare nei modi in cui possiamo servire il mondo insieme . Il CEC si rallegra che la chiamata a lavorare per la giustizia e la pace, in profonda solidarietà cristiana e per il beneficio di tutti gli esseri umani, sia  l’imperativo del vangelo oggi sempre più condiviso da tante parti della famiglia cristiana”. Di qui l’invito anche alla chiesa cattolica a rafforzare il comune impegno educativo e di promozione culturale in vista di un cambiamento mentale e di giustizia anche nella difesa e salvaguardia dell’ambiente per contrastare i cambiamenti climatici. L’obiettivo comune è di guardare alle popolazioni del mondo più povere e in via di impoverimento.

Da parte sua, Papa Francesco ha ricordato il cammino di relazioni intrecciate tra le chiese nel corso degli anni successivi al Concilio Vaticano II. “Lo Spirito però ci invita a non aver timore, ad andare avanti con fiducia, a non accontentarci dei progressi che pure abbiamo potuto sperimentare in questi decenni. In questo cammino – ha detto Papa Francesco –  è fondamentale la preghiera. Solo con spirito di preghiera umile e insistente si potrà avere la necessaria lungimiranza, il discernimento e le motivazioni per offrire il nostro servizio alla famiglia umana, in tutte le sue debolezze e le sue necessità, sia spirituali che materiali”.