I tratti forti di un cammino religioso cittadino

di Giuseppe PLATONE

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Il Comune di Milano ha offerto, giovedì 5 giugno, la prestigiosa sala di rappresentanza di Palazzo Marino per celebrare i primi quindici anni di vita del Consiglio delle chiese cristiane di Milano (CCCM). Un patrocinio che riconosce nel CCCM un prezioso interlocutore cittadino. Anche grazie alla sua storia. Gli stessi organizzatori dell’evento anniversario sono rimasti sorpresi dalla forte partecipazione di pubblico.
Tante le testimonianze ascoltate di chi allora c’era. Le immagini di un servizio della trasmissione di Protestantesimo di Rai 2 dell’epoca ( «Se son rose fioriranno») ha restituito, in pochi minuti e con rara efficacia, i tratti forti di un cammino religioso cittadino che , a ben pensarci, ha dell’incredibile.
E che ha condotto chiese diverse a firmare uno statuto (erano gli anni effervescenti del Cardinal Martini e del post Assemblea cristiana europea di Basilea del 1989) che afferma la posizione paritetica di tutte le chiese nel lavoro del Consiglio. Una comunione operativa di chiese nella ricerca dell’unità nella diversità. Un architettura teologica che trova il suo cnetro ispiratore nella volontà stessa di Cristo: affinchè siate uno!
Intorno al tavolo, presieduto da Piergiorgio Acquaviva che ha introdotto i lavori con una breve carrellata storica, due rappresentanti per ogni confessione ( per i cattolici sono intervenuti monsignor Luigi Manganini e Maria Luisa Scazzoso Pietrogrande; per il mondo ortodosso l’arciprete Traian Valdman e l’archimandrita Dimitri Fantini ; per il mondo protestante Gioachino Pistone e Sara Comparetti) che hanno raccontato, anche attraverso aneddoti curiosi, la singolare storia di questo laborioso cantiere ecumenico milanese.
Da Roma il pastore Adamo e il cardinale Coccopalmerio hanno inviato un messaggio ripercorrendo i fondamentali del cammino ecumenico caratterizzato, fin da subito, da salde amicizie personali tra rappresentanti delle diverse chiese. Ma non è stato tutto facile in questo percorso quindicennale. I momenti «pesanti» non sono mancati. Nel 2000- per fare un solo esempio citato dagli stessi cattolici- la doccia gelata dell’unica chiesa di Cristo che si ritroverebbe «esclusivamente» nella versione romana. L’assemblea mensile delle chiese cristiane (a tutt’oggi 17 sono le chiese che costituiscono il sodalizio) non ha mai cessato di organizzare i propri incontri affrontando, di volta in volta, i problemi e lanciando anche nuovi progetti.
La «routine» del CCCM, che si dipana attraverso il lavoro cinque Commissioni, è rappresentata dalla preparazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, la Veglia di pentecoste, La Festa del creato, l’Annuncio ecumenico della Parola ( tentativo di dialogo con la città), la preghiera nelle carceri…accanto alla «routine» trova spazio anche l’organizzazione di convegni, dibattitti, incontri e la produzione di materiale liturgico e informativo. A quest’ultimo proposito essenziale è anche la gestione del sito: www. consigliochiesemilano.org. Una storia, quella del CCCM, lunga e complessa ritmata da accelerazioni e frenate. Al momento uno dei punti forti sul tappeto è l’organizzarsi in vista dei prossimi sei mesi (maggio/Ottobre 2015) dell’Expo aprendo le chiese del CCCM per momenti di spiritualità e dialogando con il tema stesso dell’Expo «nutrire il pianeta, energia per la vita» che intercetta direttamente questioni urgenti nella «salvaguardia del creato».
Nell’ultima seduta di Giugno del CCCM si è proceduto, a norma di statuto, al rinnovo delle cariche. Al «vecchio» comitato di presidenza che ha concluso il suo mandato biennale subentra: alla presidenza il cattolico Piergiorgio Acquaviva (giornalista), alla vice presidenza la pastora valdese DorotheeMack e come segretario padre Pompiliu Nacu, ortodosso romeno. Intanto a Milano è anche arrivata la nuova conduttrice della chiesa anglicana la teologa americana Vickie Sims che dovrebbe rimanere almeno per un quinquennio garantendo così quella continuità pastorale che a questa chiesa è sinora mancata.