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Nella celebrazione eucaristica domenicale (e anche in quelle feriali) la Chiesa cattolica celebra il mistero pasquale di Cristo che, morendo, ha distrutto la morte e risorgendo ha ridonato la vita. Nell’Eucaristia Cristo continua – nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa – l’opera della salvezza. Egli è già presente nel riunirsi in assemblea dei fedeli, convocati dalla Parola di Dio e dallo Spirito Santo.
L’anno liturgico ruota attorno alla celebrazione dei misteri della Incarnazione (Avvento e Natale) e della Redenzione (Quaresima e Pasqua) e ha il suo cuore nel Triduo Pasquale, in particolare nella notturna Veglia di Pasqua.

Il rito liturgico latino ambrosiano (che non è però direttamente collegato a S. Ambrogio) si differenzia da quello universale romano; è di tipo occidentale, ma con caratteristiche che gli conferiscono un “colorito orientale”, fra cui la frequenza di testi eucologici non desunti dai salmi, come nel rito romano, ma di composizione originale, con una tematica teologica e un afflato poetico simile a quanto si ritrova nella poesia liturgica bizantina. Nel corso della Messa, terminata la Liturgia della Parola, lo scambio della pace inaugura la liturgia eucaristica, precedendo la presentazione dei doni e la professione di fede.
L’Avvento dura sei settimane (anziché quattro); la Quaresima inizia la domenica (e non il mercoledì delle Ceneri), nei venerdì di Quaresima non si celebra l’Eucaristia.