La presenza anglicana a Milano risale alla metà dell’ottocento quando un gruppo di inglesi residenti a Milano cominciò a riunirsi per praticare la propria fede

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Fino al 1897 le funzioni religiose si svolgevano nella Chiesa di San Giovanni in Conca, in Piazza Missori, ora in rovine. Nel 1896 il Comune di Milano concesse alla comunità l’acquisto di un terreno in Via Solferino sul quale sorgeva un vecchio granaio che in breve tempo fu restaurato e trasformato nell’attuale chiesa. Nel giorno di Ognissanti del 1897 l’edificio era già pronto per essere usato come luogo di culto. La consacrazione definitiva della Chiesa di All Saints (Ognissanti) avvenne nell’ottobre del 1909 e da allora vi si riuniscono cristiani provenienti da varie parti del mondo per partecipare alle funzioni religiose in inglese.

Nel 1963 è stato approvato un progetto per costruire un appartamento per il cappellano e una sala per le riunioni e altre attività parrocchiali sopra la chiesa stessa. I lavori, finanziati principalmente da società britanniche presenti in Italia, si sono conclusi nel giro di due anni. Trent’anni dopo, l’intera struttura fu dichiarato pericolante a causa dell’eccessivo peso del piano superiore ed è stata necessaria una completa ristrutturazione per rendere sicuro l’edificio.

Durante i due anni e mezzo necessari per i lavori, la comunità anglicana di Milano è stata ospitata presso la scuola delle Suore Orsoline di Viale Majno grazie alla disponibilità di questa comunità religiosa e all’appoggio della Curia di Milano. Saremo sempre riconoscenti per questo grande aiuto. La Chiesa di Via Solferino fu riaperta nel 1997 e nello stesso anno sifesteggiò il centenario.
 

La comunità attuale

Fanno parte della comunità stabile attuale di Milano circa 100 persone di diverse nazionalità e tradizioni. Oltre a queste, la Chiesa è anche frequentata da persone che si trovano in visita a Milano o che abitano troppo lontano per essere presenti tutte le domeniche. Ultimamente è aumentato il numero di persone provenienti dalle ex-colonie britanniche e in particolare dal continente africano.

La Chiesa è servita attualmente da un unico cappellano il quale è anche responsabile delle Chiese di Varese, Genova e Cadenabbia.
 

Liturgia

Il “Book of Common Prayer” (libro della preghiera comune) è il testo base della liturgia anglicana.

Definisce l’anno liturgico, il contenuto delle varie celebrazioni, i riti e i sacramenti come il Battesimo e l’Eucarestia; contiene i salmi e letture bibliche in inglese e i 39 articoli, l’esposizione sintetica di fede che rappresenta il nucleo della dottrina anglicana.

Il “Book of Common Prayer”, scritto in un inglese elegante e raffinato da Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury ai tempi di Enrico VIII, ha elementi di origine sia cattolica sia protestante, riflettendo la posizione intermedia della Chiesa d’Inghilterra di allora. L’intenzione di Cranmer era quella di garantire l’uniformità della pratica religiosa e in questo è riuscito. Nonostante le differenze tra le varie correnti all’interno della chiesa, il “Book of Common Prayer” è stata accettato e usato da tutti. Oggi però non è l’unico sussidio disponibile per lo svolgimento delle funzioni anglicane. Infatti, dopo una sperimentazione iniziata nel 1980, è entrato in uso Common Worship ovvero schemi di celebrazione più attuali, più semplici e più adatti alle esigenze odierne. Molte chiese, fra le quali All Saints, Milano, preferiscono usare queste liturgie moderne.
 

Musica e coro

In seguito alla separazione da Roma del XVI secolo la musica, che da sempre era di sostegno alle funzioni sacre, fu anch’essa ripensata e riproposta secondo le nuove disposizioni liturgiche e l’adozione dell’inglese come lingua ufficiale del culto. Anche oggi i canti e la musica rappresentano, sotto molti aspetti, uno dei caratteri distintivi della liturgia anglicana e quasi tutte le chiese hanno un coro il cui compito primario è di fare da guida per l’assemblea durante la funzione domenicale. Il coro di All Saints è composto di 15 – 20 persone tra professionisti e volontari. Il suo repertorio comprende non solo la musica sacra tradizionale inglese ma anche composizioni moderne di diverse origini. L’evento corale più rilevante dell’anno è il “Carol Service”, una cerimonia canora per celebrare il Natale con musica e canti natalizi tradizionali. La partecipazione del coro è spesso richiesto anche per matrimoni e altri eventi speciali.