La Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta

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La Santa Chiesa Ortodossa è una Chiesa da sempre esistente nella Penisola Italiana e nelle sue Isole.
Costituisce una storica Chiesa tradizionale, mentre la sua opera civilizzatrice e spirituale durante i secoli è un fatto incontestabile.

Di grande importanza furono le celebri diocesi e monasteri del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli – Nuova Roma in Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Il numero dei greco-ortodossi in queste diocesi è diminuito dopo la conquista normanna di tali regioni (XI-XII sec.).
Tuttavia la presenza della Chiesa Ortodossa in queste regioni, senza attività ecclesiastiche e organizzazioni di grande rilievo, è testimoniata fino alla metà del XVII secolo.
Grazie alle massicce immigrazioni causate dalla graduale conquista ottomana nell’Oriente Ortodosso, il numero dei greco-ortodossi in Italia aumentò. Questi ultimi provenivano dal Peloponneso, dall’Epiro, da Cipro, da Creta, dalle isole dei mari Ionio ed Egeo e da altre località. Le regioni di Calabria, Sicilia e Basilicata sono state quelle di maggior concentrazione.
Numero non indifferente di greco-ortodossi si riscontravano nelle città di Napoli, Barletta, Brindisi e Lecce. Le loro migrazioni riguardano pure il Ducato di Toscana (Livorno, Pisa), le città di Venezia, Trieste, Genova, Ancona, l’isola della Corsica, l’Istria (Pola, Fiume) e la Dalmazia (Zara).  Accoglienza particolarmente favorevole fu riservata nelle città di Venezia, Napoli, Trieste, Livorno e Barletta.
In questo clima positivo i greco-ortodossi contribuirono non poco allo sviluppo economico e culturale delle regioni che li ospitavano, lasciando in esse indelebili segni della loro presenza ed attività creativa.
In Italia, questi ultimi, hanno portato con sé i loro cari tesori: la fede ortodossa e la tradizione greco-ortodossa. Seguendo fedelmente questi tesori spirituali essi si sono organizzati in confraternite ecclesiastiche, in comunità con proprie chiese e cappelle, edificando scuole, cimiteri ed ospedali, riconosciuti giuridicamente dalle autorità locali, le quali concedevano a tali strutture particolari privilegi.
Il Patriarcato Ecumenico ha seguito da vicino i problemi e le difficoltà delle confraternite e delle comunità greco-ortodosse in Italia inviando loro sacerdoti e maestri di grande valore. Il suo profondo interessamento si evidenziò pure con la nomina di un arcivescovo-metropolita. Esso era il Metropolita di Filadelfia che aveva la sua sede episcopale a Venezia, presso lo storico Campo dei Greci. La presenza dell’arcivescovo-metropolita di Filadelfia a Venezia durò precisamente dal 1573 al 1790.

Verso la metà del XIX secolo le cose cambiarono. A contribuire a tale cambiamento furono sostanzialmente due cause: 1) la graduale assimilazione dei greco-ortodossi alla Chiesa romano-cattolica, principalmente per l’uniatismo e i matrimoni misti; 2) la loro immigrazione verso nuovi centri della diaspora greco-ortodossa nell’Europa Centrale e Orientale, nell’Egitto ecc., iniziata soprattutto dagli inizi del XIX secolo.

Dopo la II Guerra Mondiale, la tendenza si inverte per cui il numero dei greco-ortodossi comincia a crescere. Essi provengono soprattutto dal Dodecaneso e dall’Epiro, ma anche dall’Africa (Etiopia, Libia, Egitto) e da altre località del territorio di tradizione greco-ortodossa. Aggiungiamo al numero di questi ultimi anche i numerosissimi studenti greci iscritti nelle Università Italiane.

Durante la fine del XX secolo sono arrivati in Italia decine di migliaia di Ortodossi dall’Europa Orientale che, in tale maniera, finirono per sommarsi al numero dei preesistenti greco-ortodossi. Si calcola che attualmente in Italia esistono più di un milione di cristiani ortodossi. Il Patriarcato Ecumenico ha provveduto con interessamento paterno e grande sensibilità a favore dei bisogni delle accresciute comunità ortodosse in Italia creando il 5 novembre 1991 la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, tenuto conto dell’esigenza di affrontare e soddisfare le necessità spirituali dei fedeli Ortodossi ivi viventi, della gioventù Ortodossa studentesca, e della particolare importanza di questo paese in cui ha sede la Chiesa Romano – Cattolica.

Il 26 agosto 1996 il vescovo Gennadios è stato eletto Arcivescovo Metropolita d’Italia, prendendo possesso della Sacra Arcidiocesi italiana il 27 ottobre dello stesso anno. Nei dieci anni del suo servizio come Metropolita ha fondato più di trentacinque nuove parrocchie e quattro nuovi monasteri, ha costruito chiese, ha restaurato chiese e monasteri, ed ha ordinato più di quaranta nuovi chierici. Negli ultimi dieci anni, grazie a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Metropolita Gennadios, la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia è riuscita da una parte a servire tutto il suo gregge presente nel territorio italiano, dall’altra ad acquistare prestigio sociale, civile ed ecclesiastico, col suo riconoscimento come Persona Giuridica agli effetti civili dallo Stato Italiano (16.7.1998), col ricevimento di chiese e monasteri dalla Chiesa Romano – Cattolica e dai Comuni, col ricevimento d’inviti a partecipare alla vita italiana. Nell’anno 2005 è stata incorporato nell’Arcidiocesi d’Italia anche il gregge ortodosso dello Stato di Malta, e quindi l’Arcidiocesi è stata denominata Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta. Ormai, tra il gregge della Sacra Arcidiocesi, i suoi sacerdoti e monaci, le sue comunità, parrocchie e monasteri regna la multietnicità ortodossa, come segno visibile dell’appartenenza in una sola famiglia e popolo e dell’ecumenicità dell’Ortodossia.