1. Introduzione
In settembre, all’inizio del nuovo anno di attività abbiamo meditato insieme sul brano dell’asina di Balaam, sottolineando tutta l’importanza del riuscire a non essere accecati dai proprio programmi e dalle proprie convinzioni ed evidenziando la necessità della capacità di mettersi in ascolto di quelle indicazioni, anche piccole ma preziose, che possono portarci su vie nuove.
Il Comitato di presidenza ha cercato di mettersi in ascolto dei membri del Consiglio, chiedendo loro nella seduta iniziale quali fossero le attività desiderate e cosa si volesse modificare nel modo di incontrarsi e testimoniare.
È emerso un quadro tutto sommato positivo in cui si chiedeva però di conoscersi meglio, di rivedere le modalità di lavoro, soprattutto, delle Commissioni e di essere più presenti nella città.
Insieme abbiamo quindi cercato di dare vita a delle occasioni di incontro tra la chiese del Consiglio con il vieni e festeggia con me, in modo da condividere pienamente una liturgia diversa dalla propria e capire cosa “riscalda” il cuore dell’altro e dell’altra; abbiamo rivisto la composizione delle Commissioni in modo che in tutte fossero rappresentate le tre aree confessionali e abbiamo cercato di essere più presenti nella città, anche grazie alla grande campagna di sensibilizzazione fatta dall’Associazione degli amici, tramite il suo instancabile presidente, Antonio Bozzi, in occasione del Concerto di Natale (15 dicembre 2010). Inoltre, abbiamo organizzato la Preghiera ecumenica per la convivenza nella città.

Non è stato un anno privo di incomprensioni e tensioni. Pensiamo che a turno ci siamo sentiti l’asina bastonata ingiustamente e abbiamo visto nell’altro o nell’altra Balaam, accecato dai suoi propositi e ingiustamente violento. Ma altrettanto chiara è stata, a nostro avviso, la volontà di rimanere in dialogo e, come nell’episodio biblico, è bastato guardarsi negli occhi e parlarsi con sincerità per capire che cosa stava succedendo e proseguire insieme.

Pensiamo che sia utile continuare in questo percorso. Cercare di coinvolgere sempre più persone nuove, lasciando anche loro la possibilità di portare al nostro interno nuovi modi di lavorare e di affrontare le varie sfide. Pensiamo inoltre che sarebbe utile, per responsabilizzare le varie aree del Consiglio, che i coordinamenti delle diverse Commissioni fossero affidati ad esponenti di aree confessionali diverse e che si pensasse a un limite anche per la partecipazione ai lavori delle stesse (5 anni?) in modo da essere “obbligati” a un ricambio.

2. Vita del Consiglio
a. Delegazioni
All’interno delle delegazioni ci sono stati dei cambiamenti.
Sono aumentati i membri della delegazione anglicana (con l’arrivo del rev. John Payne, di Daniella Engel e di Kenneth Lomas), di quella cattolica (Francesco Castelli), di quella battista (past. Ana Rosa Pereira e past. Angelo Reginato); di quella luterana svedese (Marie Luise Syrén); di quella copta etiope (p. Gebremedihn Alemu Hagos; Samuel Aregahegn Kanhu).
Invece dalla seduta di giugno la delegazione metodista avrà un membro in meno: il past. David Markay si trasferisce a Sheffield per prestare servizio nella chiesa metodista d’Inghilterra insieme alla moglie Kristin (il loro trasferimento spinge Eliana Briante a non rinnovare la sua disponibilità per la presidenza del Consiglio).
Sono stati praticamente assenti durante tutto l’anno, per motivi di riorganizzazione interna, le delegazioni vetero cattolica e dell’Esercito della Salvezza. Ci auguriamo di riuscire a coinvolgerle per il prossimo anno.

i. Modifica regolamento
L’ulteriore crescita della delegazione cattolica (15 nominativi da intendersi 12 titolari e 3 supplenti da definire di volta in volta) ha portato il Comitato di presidenza e poi l’Assemblea a chiedere, per motivi di chiarezza, una modifica del Regolamento interno come segue: Ogni singola Chiesa comunica annualmente per iscritto i nomi dei componenti della propria delegazione ed eventuali supplenti e il suo portavoce.  Modifica che sarà messa in votazione nella seduta odierna.

b. Commissioni
Quest’anno si è cercato di dare ancora più risalto al lavoro delle Commissioni, rimettendo la discussione del loro operato all’inizio di ogni seduta assembleare e riportando le Commissioni Liturgia e JPIC a riunirsi in momenti separati in modo da concentrarsi ciascuno sulla propria area di competenza.
Ciò ha portato la Commissione JPIC a iniziare uno studio sull’Art. 3 della Costituzione e sull’uguaglianze e la Commissione Liturgia a conoscere meglio le liturgie delle Chiese che compongono il Consiglio. Si è iniziato con la liturgia della Chiesa Valdese e con quella della Chiesa Copta d’Egitto. Entrambe le Commissioni hanno poi preparato i vari incontri a loro affidati, come negli anni precedenti (l’JPIC tra l’altro: mostra del Creato, preghiera nelle carceri, preparazione veglia di Pentecoste; la commissione liturgia tra l’altro: liturgie della SPUC).
La Commissione Informazione, grazie al lavoro di Giorgio Acquaviva e di don Andrea Lotterio, è riuscita a produrre un nuovo volantino di presentazione delle Chiese del Consiglio. Ne è in elaborazione uno in più lingue che sarà prezioso soprattutto per l’attività presso l’Oasi del Silenzio. Inoltre la Commissione ha deciso rinnovare l’impostazione del sito del Consiglio, con l’aiuto gratuito dei tecnici e impaginatori web dell’ITL (l’organismo che compone e pubblica le testate web e cartacee della Diocesi).
La Commissione Pastorale ha continuato a occuparsi in modo particolare di Grotta di Elia e Annuncio Ecumenico, oltre che di tutti i temi che coinvolgono il Consiglio.

3. Attività del Consiglio
a. Mostra del Creato
Il 19 settembre, in occasione del Tempo del Creato, presso i locali della Basilica di San Lorenzo Maggiore (1° piano sopra il teatro) abbiamo inaugurato la mostra Cammini tra cielo e terra, con fotografie di Gianni Vecchiato, Cesare Girolimetto, Enzo Dalla Pellegrina e Marino Cattelan. Una mostra copromossa dall’Associazione “Triciclo” (di Torino) ideatrice della mostra, dal Centro Documentazione Mondialità e dalla Basilica di S. Lorenzo (che ha ospitato gratuitamente la mostra).
I visitatori e le visitatrici, grazie a una turnazione organizzata dalla Commissione JPIC, sono stati accolti da membri del Consiglio.

b. Incontro sulla famiglia
L’incontro, tenutosi il 25 settembre, ha chiuso il ciclo riguardante sulla famiglia: Famiglia – matrimonio – matrimonio interconfessionale. Il tema era La pastorale confessionale ed ecumenica delle coppie interconfessionali e i relatori padre Gabriel Codrea, don Francesco Braschi e il pastore Ulrich Eckert. Sull’incontro, molto interessante, Rosangela Vegetti ha pubblicato una sintesi su “Famiglia Oggi”.

c. Preghiera nelle carceri
L’11 settembre a Opera e il 16 ottobre a Bollate si sono celebrati gli incontri di preghiera dal tema Questo figlio era perduto e ora l’ho ritrovato, con al centro il testo biblico di Lc 15, 11-31 (il padre misericordioso). Purtroppo, a causa della ristrutturazione della cappella, non si è riusciti a dare vita a un incontro anche nel carcere di San Vittore ma, tramite il cappellano, sono stati inviati ai detenuti la liturgia, il sermone e i doni. L’incontro è sempre molto apprezzato sia da chi lo prepara sia da chi accoglie. Emerge da più parti la volontà di offrire più spesso questi momenti di preghiera. Anche la Commissione JPIC, organizzatrice delle preghiere, nella sua ultima riunione ha ridiscusso il tema.

d. Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
Come ogni anno, intensa l’attività della Settimana di Preghiera.
Non stiamo a ripetere tutte le attività. Vorremmo ricordare la serata all’Angelicum, dal tema A 101 anni da Edimburgo. Ecumene e Missione, con la partecipazione di Friedrich Weber, vescovo della Chiesa Luterana del Braunschweig e Presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane in Germania e di Franco Giulio Brambilla (tramite la relazione), vescovo ausiliare della Diocesi di Milano.
Riuscita anche la serata presso la Chiesa evangelica metodista Canta, prega e condividi che ha visto la partecipazione attiva, tramite preghiere e canti e condivisione di cibo di quasi tutte le realtà del Consiglio. Una serata che aveva lo scopo di invitare i presenti a conoscere meglio la spiritualità dell’altro e a conoscersi meglio, chiacchierando e mangiando insieme. Un’esperienza da ripetere, anche se forse in un posto più centrale.
Sempre molto partecipata dalle Corali, un po’ meno dalle comunità, la preghiera con le Corali. Un appuntamento che coinvolge  però anche i membri di chiesa che solitamente non hanno contatti con l’ecumenismo e quindi prezioso.
A latere della Settimana, abbiamo partecipato, come di consueto, alla organizzazione della conferenza in occasione della Giornata dell’Ebraismo sulla quinta Parola con la relazione del rav. Laras e la presidenza di Claudia Milani del gruppo Teshuva.

e. Preghiera dei popoli
Come già accennato, su proposta di Giorgio Del Zanna, il Consiglio ha organizzato per domenica 8 maggio una preghiera ecumenica per la convivenza nella città dal tema Il Signore ama i popoli. La chiesa scelta per l’incontro era quella di Santo Stefano per la vocazione internazionale della stessa.
Purtroppo non siamo ben riusciti a coinvolgere né la città né le comunità che si riuniscono a Santo Stefano. La valutazione dell’Assemblea è quindi stata positiva per l’impostazione e i contenuti della serata (tanto da poterla ripetere in futuro) ma con la raccomandazione di cercare di coinvolgere di più il “mondo esterno” al Consiglio.

f. Veglia di Pentecoste
Sicuramente quest’anno, pur avendo iniziato a progettarla e programmarla in settembre, il suo iter è stato molto complesso e travagliato. La soluzione adottata è intermedia tra la veglia itinerante che coinvolge un decanato cattolico (che quest’anno non siamo riusciti a trovare) e la preghiera in coda all’Annuncio Ecumenico da svolgersi in San Gottardo. Si è cercato di valorizzare anche in questo caso i vari accenti posti da ciascuna delle nostre confessioni e si è pregato sulla dignità umana a partire dal dono dello Spirito Santo. La valutazione, alla fine della serata, è stata che una formula nata come ripiego si è mostrata utile per conoscere veramente le spiritualità altrui.

g. Rapporti con la città
In risposta alla sollecitazione di avere maggiori contatti con la città, giunta dall’Assemblea di settembre, il Consiglio ha cercato di valorizzare ulteriormente ciò che fa già da tempo, Annuncio Ecumenico alla città e Grotta di Elia e di dare corpo a una iniziativa nata lo scorso anno, la presenza, coordinata col Forum delle Religioni, presso l’Oasi del Silenzio nella Fiera di Rho.
Abbiamo incontrato mons. Brambilla, in vista di un nostro contributo alle manifestazioni per l’Editto di Milano nel 2013.
È stata inoltre contattata la sindaca Letizia Moratti, invitandola anche al concerto di Natale organizzato dall’Associazione degli amici del CCCM, e organizzato un incontro con i giovani delle comunità cristiane ed ebraica e Moni Ovadia, sul tema del dialogo tra le generazioni.
Della preghiera dei popoli abbiamo già detto.
Grazie a Francesca Melzi d’Eril (che ha scritto la prima bozza) e ad Andrea Lotterio (che ha curato il layout) abbiamo inviato il consueto messaggio di Natale a tutte le chiese della Diocesi e, attraverso il portale, alla città.
Tutti questi tentativi, indubbiamente di ottimo livello, non riescono però a coinvolgere, quanto noi vorremmo, persone che non facciano già parte della grande famiglia ecumenica.
Come Comitato di presidenza crediamo che sia necessario sperimentare nuove formule, senza paura di delusioni.

4. Rapporti tra le Chiese del Consiglio
a. Condivisione di celebrazioni
Il tentativo di vivere in modo più completo la vita di fede dell’altro e dell’altra, ci ha portato quest’anno a condividere alcune celebrazioni. Al tradizionale invito alla messa serale del 1° gennaio in Duomo, con relativo ricevimento del cardinale arcivescovo, quest’anno si sono aggiunte due celebrazioni particolari.
Una sabato 8 gennaio presso la Chiesa Copta d’Egitto di Cinisello Balsamo, in commemorazione delle vittime della strage di capodanno in Egitto e l’altra il 26 aprile in occasione dei 25 anni del disastro nucleare di Cernobyl, presso la Chiesa Ortodossa Russa presso San Vito al Pasquirolo. Quest’anno non abbiamo invece condiviso la commemorazione dell’eccidio degli Armeni che coincideva con la Pasqua sia di tradizione occidentale che orientale.
Abbiamo inoltre partecipato all’insediamento del pastore Reginato presso la Chiesa Battista di via Jacopino da Tradate, a quello del rev. Payne presso la Chiesa Anglicana e all’anniversario dell’ordinazione di Maria Vittoria Longhitano della comunità vetero cattolica.

b. Partecipazione delle Chiese Ortodosse al Consiglio
L’esperienza della partecipazione delle Chiese Ortodosse al Consiglio delle Chiese Cristiane a Milano è molto importante e necessaria da due punti di vista. Prima di tutto perché nella città di Milano viviamo una situazione molto buona e fruttuosa per la nostra convivenza, situazione che ci permette di conoscerci meglio gli uni gli altri. Perciò l’iniziativa di conoscerci meglio è, a nostro avviso, una importante e necessaria, perché  traduce in pratica la teoria dei nostri incontri e ci aiuta di costruire la convivenza più perfetta e stabile.
Ma d’altra parte i nostri incontri interconfessionali ci uniscono davanti al mondo secolare, alle donne e agli uomini indifferenti, agnostici e atei non solo per testimoniare più fortemente e dappertutto la fede in Cristo Dio ma anche per rendere palese che tutte le confessioni cristiane seguono lo stesso Vangelo di Gesù Cristo.
Importante per noi l’iniziativa di visitare le Chiese membro del Consiglio provenienti da altri paesi per studiare e conoscere la situazione interconfessionale in questi paesi e anche conoscere meglio le eredità spirituale delle Chiese locali, la loro vita e le loro attività.
Da qui la nostra proposta di visitare la città di Kiev e di Chernogiv in Ucraina dal 19 al 24 settembre di quest’ anno. La visita ci sembra una più che perfetta opportunità di allargare la prospettiva di ciascun membro del Consiglio e di conoscere direttamente la vita, l’attività e l’eredità spirituale della Chiesa Ortodossa in Ucraina e anche la vita e attività delle altre confessioni presenti in Ucraina e le loro relazioni con la Chiesa Ortodossa e tra loro.

c. Vieni e festeggia con me (vedi le schede allegate sulle comunità) (Rosangela)
La vera novità di quest’anno è sicuramente stata la volontà di incontrarsi e conoscersi, come fratelli e sorelle con modi diversi di vivere la propria fede. 
Il Consiglio ha vissuto l’anno sulla linea dell’ascolto e della comprensione delle singole chiese. Nella linea del programma ‘vieni e festeggia con me’ parecchi di noi hanno partecipato a momenti di festa e di ricorrenze significative dei Battisti, dei Valdesi e dei Metodisti, degli Ortodossi russi. Ringraziamo tutti e tutte dell’accoglienza e della cordialità. Sono stati momenti in cui abbiamo potuto costatare una notevole dinamicità delle comunità, confrontate con vari problemi oltre alle sfide che tutti accomunano. Ciascuna di loro ha delle peculiarità e dei programmi d’impegno per continuare ed aprirsi agli altri.
Indubbia è la disponibilità ad incontrarsi ed a condividere con gli altri, ma a questo sono spesso d’ostacolo l’acerba conoscenza della lingua italiana per alcuni, lo scarso numero di partecipanti e la  penuria di ministri.

5. Conclusione
Proprio da questa esperienza di incontro, il Comitato di presidenza è convinto del fatto che il Consiglio dispone di potenzialità interessanti, sia pastorali che programmatiche. Usando un termine attuale: ci sono davvero delle possibilità di ‘fare squadra’, più di quanto fosse negli anni passati.
Allora pensiamo che per guardare al futuro si debba rafforzare proprio questa potenzialità di ricerca (in obiettivi pastorali, in linguaggio e programmi) ed insieme di laboratorio di vita e di condivisione per un bene diffuso per tutte le chiese. Cercando di programmare iniziative che evidenzino questi obiettivi. Ovviamente non mancano le difficoltà ed ostacoli a tutto ciò.
Primo fra tutti un cambio di mentalità: non è più il tempo di far intuire la possibilità di un dialogo formale, tra appassionati e specialisti, bisogna dare alle genti il pane della condivisione, preparare il ricambio generazionale, ascoltare le esperienze per accrescerne i risultati. Fare squadra, oppure ci si addormenta su modalità stantie e non più rispondenti alla domanda e al bisogno dell’oggi, e neppure alle finalità del Consiglio stesso. Anche l’ecumenismo cambia e velocemente si trasforma.
Lo scorso anno abbiamo cercato di ascoltare per imparare, il prossimo anno, anche se con una “squadra” leggermente diversa non mancheremo anche di intervenire in questa linea per servire la crescita del Consiglio.

Il comitato di presidenza
Eliana Briante, presidente
Nikolaj Makar, vice presidente
Rosangela Vegetti, segretaria

14 giugno 2011