A un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva "Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che egli gradisce" Luca 2,14-15 "Benedico le Forze Armate... di strumenti musicali" don Tonino Bello

Natala 2018

Natale è l’annuncio di un festoso e pacifico golpe dal cielo, il golpe della speranza. L’esercito pacifico degli angeli viene, armato di arpe, cetre e trombe, a portare ai poveri il dono di un riscatto ad opera di un Re di giustizia, di un Principe di pace.

Faraone, Cesare e Erode, devono lasciare posto al neonato re Messia: Gesù il figlio di Dio.

250 volte nella Bibbia si parla di il Signore degli eserciti. Ma adesso si svela definitivamente il suo carattere singolare. Questo esercito non è munito di costose armi di sterminio di massa, ma di strumenti musicali, per unire il coro del cielo con la melodia dei canti notturni dei pastori che custodivano il gregge. E’ un esercito che non crea terrore ma delizia nel cuore.

“Sia pace in terra, – cessi ogni guerra: nato è Cristo il Salvator”, riecheggiano le parole di un antico canto natalizio, esso stesso risonanza del canto angelico.

Nella tradizione bizantina si fa corrispondere al coro angelico, quello dei pastori. Così scrive Sever J. Voicu “Il testo del Vangelo afferma che i pastori “stavano all’aperto”. Ma, con un gioco di parole intraducibili, lo stesso verbo greco può indicare, come fanno alcuni testi liturgici, che “suonavano il flauto all’aperto” e, per estensione, che “cantavano all’aperto”. In questo modo, la tradizione bizantina stabilisce un parallelo fra il coro degli angeli, nei cieli, e le voci dei pastori, sulla terra”.

Ma gli Erode della terra non godono di questa melodia. Chi costruisce il potere non sul servizio, ma sul dominio, vede in questo annuncio una minaccia all’ordine esistente. Nessuno più di Erode capisce veramente chi sia questo Messia. Così sulla venuta del Messia come un bambino disarmato e bisognoso di cure, si stende da subito la sinistra ombra di morte che produrrà una scia di sangue fino a quel tragico Venerdì di Pasqua.

Non ci meravigliamo perciò che il Natale sia occasione di trame occulte, di mobilitazione del male, di organizzazione della menzogna assurta a sistema.

Quando al vescovo di Molfetta, Tonino Bello, morto 25 anni fa, fu chiesto di benedire un esercito in occasione di una pubblica cerimonia civile, egli disse: “Benedico le forze armate… di strumenti musicali”. La parola di Dio sulla nostra bocca produce necessarie torsioni della lingua, inattesi cambiamenti semantici, un nuovo modo di pensare a cui corrisponde un nuovo modo di parlare.

Se l’esercito della speranza canta con i poveri, la chiesa di Cristo è chiamata a rispondere all’antifona, con la benedizione di chi opera quotidianamente per la gioia e per la vita.

Perciò:

Buon Natale a chi accoglie!

Buon Natale all’esercito dei volontari della solidarietà che in Italia e nel mondo si offrono per la difesa della pace, l’affermazione della  giustizia e la salvaguardia del creato. Le loro voci si accordano in una cosmica sinfonia che alimenta la speranza di tutti. 

Buon Natale a chi annuncia il Vangelo e a chi, con cuore gioioso, lo riceve nel proprio cuore e nella propria casa.
Benvenuto Gesù!

Chiesa Anglicana, Chiesa Apostolica Armena, Chiesa Apostolica Ortodossa della Georgia, Chiesa Avventista del 7° Giorno, Chiesa Cattolica Ambrosiana, Chiesa Copta Ortodossa d’Egitto, Chiesa Copta Ortodossa d’Eritrea, Chiesa Copta Ortodossa d’Etiopia, Chiesa Cristiana Protestante (Luterana e Riformata), Chiesa Evangelica Battista, Chiesa Evangelica Metodista, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa di Svezia, Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli, Chiesa Ortodossa Bulgara del Patriarcato di Sofia, Chiesa Ortodossa Romena del Patriarcato di Bucarest, Chiesa Ortodossa Russa del Patriarcato di Mosca, Chiesa Ortodossa Serba del Patriarcato di Belgrado, Esercito della Salvezza

 

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