Gli ''altri cristiani''. Emmanuel Gau è il presidente della Chiesa Salutista (da salus, salvezza in latino). Nata a Londra nel 1865, è coinvolge nel mondo 2 milioni di persone tra soldati, ufficiali e semplici aderenti

MILANO – Sono un piccolo esercito nel cuore di via Paolo Sarpi, il quartiere “cinese” di Milano. Una ventina di fedeli di varie nazionalità che si ritrovano la domenica mattina alle 10 per la funzione presieduta dal Comandante Emmanuel Gau e da sua moglie, Stefania. Trasferitisi in città il luglio scorso, questa
giovane coppia è a capo del “corpo” locale dell’Esercito della Salvezza. Anche la "Chiesa salutista" (da ‘salus’, salvezza in latino, ndr) fa parte delle realtà
che siedono al Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. Nata nell’East End di Londra nel 1865, è presente in 111 paesi del mondo e coinvolge circa 2 milioni di persone tra soldati, ufficiali e semplici aderenti. In Italia, dove vivono 400 fedeli, l’Esercito della salvezza è arrivato nel 1887 e da allora sono sorte 16 comunità sparse per la penisola. Quest’anno, dal 27 al 30 aprile, festeggeranno con un congresso a Roma i 120 anni di “fede e servizio” nel nostro Paese, come recita lo slogan scelto per celebrare l’anniversario. Nei momenti ufficiali i coniugi Gau hanno indosso una giacca, con i gradi appuntati sulle spalline e una camicia bianca, ma la divisa non deve ingannare: qui la violenza è bandita. “Combattiamo con le armi dell’amore e della Parola di Dio – spiega il comandante Gau – Così testimoniamo la forza di Gesù, una forza capace di cambiare la vita delle persone”. Alcolisti, prostitute, senza tetto: questo era il gregge avvicinato dal loro fondatore, William Booth, nei sobborghi londinesi. Una missione che continua anche oggi: l’Esercito della Salvezza è infatti impegnato nel sociale accanto agli emarginati, con strutture di accoglienza per ragazze madri, ospedali, case di riposo. A Milano, nonostante il numero ridotto di fedeli, non mancano le iniziative: la distribuzione di pacchi alimentari, le "merende del cuore" per i senzatetto e, ultima nata, la ginnastica gratuita per "i giovani di una volta", ogni giovedì dalle 18 alle 19, a partire da febbraio. “L’idea di un corso per anziani è venuta a una signora che partecipa alla celebrazione domenicale – dice Emmanuel Gau, con il suo accento francese – poi mia moglie ha pensato alla pubblicità”. Volantini in due lingue, italiano e cinese. “Non possiamo dimenticare il quartiere in cui viviamo – sorride il comandante. I vicini di casa sono dunque invitati. E la strategia sembra funzionare: per recuperare i pacchi dal Banco alimentare l’Esercito si serve ogni volta del furgoncino di un minimarket della zona. Il proprietario, neppure a dirlo, ha gli occhi a mandorla. “Tutto merito di uno dei soldati più anziani (si definiscono così i laici aderenti all’Esercito, ndr) – spiega Emmanuel Gau -. In cambio del camioncino lo aiuta a compilare i documenti in italiano”.   L’Esercito della salvezza ha anche un’anima femminile.
Accanto a Emmanuel Gau la domenica c’è sempre sua moglie, anche lei in divisa. Stefania, italiana, è l’altro comandante di questa comunità. Segue i fedeli e, ogni 15 giorni, organizza gli incontri dell’Unione femminile. Si ritrovano nella loro Chiesa, una saletta a piano terra, e parlano. Donne italiane e straniere, sedute intorno a un tavolo, in un clima familiare. Alimentazione, gestione della casa, economia: i problemi di tutti i giorni si trasformano in spunti per predicare.
Il tutto, davanti a una tazza di tè e a una fetta di torta. E la legge dei grandi numeri finisce per perdere. “Certo non siamo molti, ma un uomo da solo può cambiare una nazione – dice Stefania, con il suo sorriso contagioso – Guarda cosa ha fatto Gesù con solo 12 amici. E uno l’ha pure tradito”.

Info: www.esercitodellasalvezza.org (eps)
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