Nella chiesa messa a disposizione dal cardinale Scola, il Patriarca ecumenico e l’Arcivescovo di Milano pregheranno insieme mercoledì 15 maggio

di Rosangela VEGETTI

Fervono i riti pasquali nella comunità degli ortodossi di Milano, e per i greci in particolare i preparativi per la visita del Patriarca ecumenico Sua Santità Bartolomeo I, che sarà a Milano dal 14 al 16 maggio prossimi nell’ambito delle celebrazioni per i 1700 anni dell’Editto di Costantino. Mercoledì 15 maggio, alle 11, il Patriarca sarà nella chiesa di Santa Maria Podone con il cardinale Scola per una preghiera insieme alla comunità ortodossa greca. La delegazione ortodossa e quella cattolica diocesana si troveranno ai piedi dell’altare della storica chiesa di piazza Borromeo, testimoniando il cammino della cristianità lungo i secoli.

La Chiesa ortodossa greca è presente in Italia fin dagli inizi del Patriarcato di Costantinopoli nel V secolo a seguito di varie ondate migratorie per conquiste e dominazioni. A Milano si è andata organizzando intorno al 1925 per opera delle famiglie allora residenti: desiderose di avere un loro luogo di culto, si adoperarono per organizzare una scuola e costruire una chiesa. L’impresa richiese un po’ di tempo ed ebbe piena realizzazione nel 1958 con la consacrazione della chiesa dell’Annunciazione della Santissima Madre di Dio, in un condominio in via Romolo Gessi (per molti anni l’unica chiesa in Lombardia per il servizio liturgico di tutti gli Ortodossi della città e dei dintorni di Milano, senza nessuna distinzione di appartenenza nazionale o linguistica). Si stima che a Milano e Lombardia vivano circa 600 famiglie.

Dal 2012 la Diocesi ha messo a disposizione della comunità greca la chiesa di Santa Maria Podone, aderendo alla richiesta rivoltagli dal vescovo Gennadios Zervòs, Metropolita dell’Arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta, che il 20 ottobre ha presieduto la cerimonia di inaugurazione. Santa Maria Podone è tra le chiese più antiche di Milano ed è profondamente legata alla storia cittadina. Fondata prima dell’anno 871, subì nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti, promossi in particolare dai vescovi San Carlo e Federico Borromeo.

La Chiesa ortodossa greca nella sua componente in diaspora è sotto la giurisdizione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Costituiscono però la Chiesa stessa anche i Patriarcati antichi di Alessandria d’Egitto, Antiochia, Gerusalemme, Cipro e la nuova Chiesa autocefala della Grecia.

«Adesso la comunità in Milano si è molto allargata – spiega l’attuale parroco, Archimandrita Teofilatto Vitsos -. Si possono calcolare circa 600 famiglie che frequentano fedelmente e partecipano alla vita della chiesa. Molte sono famiglie di doppia appartenenza, ortodossa e cattolica, a seguito di matrimoni con cittadini e cittadine italiani: è un ecumenismo vivo e vissuto, e una presenza sempre più integrata nella realtà cittadina. Alla nostra chiesa vengono non solo i greci di origine, ma anche i nativi di Egitto, che sono greco ortodossi (in Alessandria infatti c’era una grande comunità greca); poi ci sono fedeli di Siria (che adesso soffrono dei tanti problemi del loro Paese), fedeli greco ortodossi dei Paesi dell’ex-Jugoslavia che non hanno qui proprie chiese e anche dell’Albania».

«L’apertura ecumenica è connaturata con la nostra Chiesa – continua – proprio perché il nostro Patriarcato è denominato “ecumenico”, non solo greco. La nostra Chiesa utilizza lingua e cultura greca per il culto, però è aperta ed ecumenica perché l’essere cristiano non è legato all’appartenenza nazionale. Le diverse provenienze portano arricchimento e proficuo scambio di esperienze spirituali; di questo sono partecipi anche diversi sacerdoti ambrosiani che vengono a visitarci nelle grandi occasioni liturgiche per vedere e studiare gli elementi del nostro culto, perché noi usiamo l’antica lingua greca, quella in cui fu scritto il Nuovo Testamento e che usarono gli antichi Padri della Chiesa, nel Concilio di Costantinopoli e di Nicea, quando scrissero il Simbolo della fede. Questo è importante perché sta alla base della teologia del primo millennio della Chiesa».

«La venuta del Patriarca Bartolomeo – conclude – ha grande rilievo per la Chiesa e per l’ecumenismo e sarà un incontro importante per Milano: la preghiera e il dialogo con il cardinale Scola, aperti a tutti, potranno essere una testimonianza della Chiesa unita dei primi secoli. Il cardinale Scola ha detto che la possibilità di questo incontro con il Patriarca ecumenico rappresenta una benedizione».