Messaggio a tutte le Comunità cristiane della Chiesa di Dio che è in Milano

Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene… (Ap 1,4). Con questo saluto augurale, con il quale Giovanni si rivolge alle sette Chiese che sono in Asia, anch’io desidero rivolgermi alle diverse Chiese che sono in questo lembo di terra, in cui il Signore ci ha chiamato a vivere e a testimoniare il suo Vangelo. Mi rivolgo infatti sia alle Comunità della vastissima Diocesi ambrosiana, sia alle Comunità che nella città di Milano aderiscono al Consiglio delle Chiese cristiane: a tutte esprimo l’augurio che la manifestazione di Dio con noi, l’Emanuele, faccia rifulgere la bellezza della grazia e la gioia della pace sui percorsi pastorali di ciascuna Chiesa e sul cammino ecumenico di riconciliazione in atto nella grande Chiesa di Gestì Cristo, che nel Simbolo della fede tutti insieme professiamo una, santa, cattolica, e apostolica.
All’unica Chiesa di Dio che è in Milano vorrei che risuonasse uri saluto analogo a quello dell’angelo a Maria: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te… È l’annuncio che svela la bellezza dei frutti dello Spirito, che è presente ed agisce in ogni comunità e nel cuore di ogni credente. Grazia e pace a tutti voi, fratelli e sorelle in Cristo, a voi discepoli del Signore che nella sua Chiesa pregate Dio e operate secondo giustizia tra gli uomini e le donne del nostro tempo, alla ricerca di quella pace, lo shalom, che è espressione piena del bene comune di tutta la famiglia umana.
Il Signore è con te: con te, cara singola Comunità, che ti riunirci nel nome di Cristo. Infatti l’amore di Dio è in mezzo a noi, come ho messo in luce nel percorso pastorale proposto alla Diocesi. È in ogni famiglia che si dispone all’ascolto della parola di Dio e vive in comunione di affetti la reciprocità del dono di sé che ciascuno fa all’altro. In particolare l’amore di Dio è nell’esperienza di ciascuna coppia e famiglia interconfessionale, che vorrei salutare come piena di grazia. Sì, perché la comunione di vita nell’amore tra persone di confessione diversa può manifestare, in modo eloquente e fecondo, una pienezza di doni spirituali. Ciò è possibile nella misura in cui ciascuna persona resta radicata nella propria Confessione cristiana in cui ha ricevuto il Battesimo ed è m sincera ricerca di fedeltà al Vangelo. Ogni tradizione cristiana infatti è portatrice di carismi che, proprio nell’esperienza ecumenica di coppie e famiglie interconfessionali, entrano tra loro in dialogo e si completano in modo concreto e vitale. Allora quella comunione di vita può divenire un segno vivente della più grande comunione che lo Spirito santo sta realizzando tra i cristiani di diverse confessioni nella Chiesa dell’unico Signore. A questi alti obiettivi è importante orientare la formazione ecumenica e l’azione pastorale.
Rallegrati: è la parola di saluto dell’angelo che desidero risuoni come saluto augurale anche all’inizio di questo nuovo anno. Ci attende infatti un armo importante non solo per il percorso pastorale in ambito diocesano, ma anche per il cammino ecumenico dei cristiani, soprattutto in ambito europeo. Infatti, dal 4 al 9 settembre a Sibiu, in Romania, si svolgerà la III Assemblea ecumenica europea intitolata La luce di Cristo illumina tutti. In preparazione a quell’evento il prossimo 14 aprile firmerò, insieme ai rappresentanti del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, la Charta Oecumenica. Questa mia firma vuole essere un segno della volontà di recepire e attuare, da parte della Chiesa ambrosiana e del mio ministero episcopale, le linee guida per la crescita della collaborazione tra le Chiese d’Europa. Elaborata grazie alla cooperazione ecumenica tra il Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) e la Conferenza delle Chiese d’Europa (KEK) e presentata a Strasburgo nell’aprile 2001, la Charta Oecumenica si è imposta all’attenzione di tutte le Chiese e certamente può costituire un testo base per l’impegno ecumenico delle Comunità della Chiesa di Dio che è in Milano. Come a Strasburgo la Charta Oecumenica fu consegnata soprattutto ai giovani europei, cosi per la sua firma a Milano protagonisti saranno soprattutto i giovani, quelli che interverranno per l’happening ecumenico nazionale (14-15 aprile 2007), promosso da associazioni giovanili aderenti all’iniziativa di Osare la pace per fède e pensato come tappa di avvicinamento a Sibiu.
Quest’anno la mia presenza ad una delle iniziative promosse per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaia) avverrà per la prima volta fuori Milano, in una delle altre Zone pastorali. Sono molto lieto di raggiungere, nel pomeriggio di domenica 21 gennaio, la città di Monza: in un incontro aperto a tutti, riferirò della mia, visita ecumenica a Mosca, dove recentemente mi sono recato su invito del Patriarca della, Chiesa Ortodossa Russa, Alessio II.
Concludo questo mio messaggio che, in vista del prossimo appuntamento mondiale di preghieraper l’unità dei cristiani sul tema Fa sentire i sordi e fa parlare i muti, ho voluto rivolgere a tutte le Comunità locali nell’unica Chiesa: su tutti e tutte invoco la benedizione del Signore perché egli apra le orecchie di chi ancora oggi non, vuoi sentire parlare di ecumenismo e di dialogo e sciolga la lingua ai cristiani di ogni confessione chiamati a testimoniare all’unisono che “Gesù è il Signore”.
+Dionigi card. Tettamanzi
Arcivescovo di Milano
Milano, 1° gennaio 2007