Veglia ecumenica con i giovani di "Osare la pace per fede" dall’una alle cinque del mattino

Testi

Introduzione alla lettura di Dostoevskij di sabato 5 aprile

Prosegue la lettura tratta dal capitolo V del V libro de I fratelli Karamazov di Dostoevskijabbiamo finora ascoltato – nel racconto che Ivan fa al fratello Alioscia di una sua creazione letteraria – che il Cristo, durante una sua  visita a Siviglia nei tempi dell’inquisizione, viene arrestato e interrogato in carcere.
Nel testo che ora leggiamo continua la narrazione di questa leggenda del "Grande Inquisitore". È il vecchio inquisitore ecclesiastico che continua la sua requisitoria nei confronti del suo silenzioso Prigioniero, il Cristo: lo accusa di aver portato un messaggio rovinoso, perché ha consegnato all’uomo la libertà che è all’origine della sua infelicità. Il vecchio argomenta questa sua convinzione facendo riferimento alle tentazioni che Cristo ha dovuto affrontare nel deserto.
Con la lettura della prima tentazione, il Grande Inquisitore vuole insinuare che Cristo si era fatto un’idea troppo alta degli uomini e che era venuto non certo per i poveri e per i più deboli, ma per una élite di persone. Per questo motivo è stato ed è necessario, secondolui, correggere l’errore commesso da Cristo di porre la libertà al di sopra di tutto: la libertà faceva e fa paura. Così paura, che i deboli preferiscono stare sottomessi agli inganni del dominio religioso.

Luca 24, 13-35 (versione interconfessionale)
(per la rilettura personale durante il silenzio)

Quello stesso giorno due discepoli stavano andando verso Emmaus, un villaggio lontano circa undici chilometri da Gerusalemme. Lungo la via parlavano tra loro di quel che era accaduto in Gerusalemme in quei giorni. Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. Essi però non lo riconobbero, perché i loro occhi erano come accecati. Gesù domandò loro: Di che cosa state discutendo tra voi mentre camminate? Essi allora si fermarono, tristi. Uno di loro, un certo Clèopa, disse a Gesù: Sei tu l’unico a Gerusalemme a non sapere quel che è successo in questi ultimi giorni? Gesù domandò: Che cosa?
Quelli risposero: Il caso di Gesù, il Nazareno! Era un profeta potente davanti a Dio e agli uomini, sia per quel che faceva sia per quel che diceva. Ma i capi dei sacerdoti e il popolol’hanno condannato a morte e l’hanno fatto crocifiggere. Noi speravamo che fosse lui a liberare il popolo d’Israele! Ma siamo già al terzo giorno da quando sono accaduti questi fatti. Una cosa però ci ha sconvolto: alcune donne del nostro gruppo sono andate di buon mattino al sepolcro di Gesù ma non hanno trovato il suo corpo. Allora sono tornate indietro e ci hanno detto di aver avuto una visione: alcuni angeli le hanno assicurate che Gesù è vivo. Poi sono andati al sepolcro altri del nostro gruppo e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui, Gesù, non l’hanno visto. Allora Gesù disse: Voi capite poco davvero; come siete lenti a credere quel che i profeti hanno scritto! Il Messia non doveva forse soffrire queste cose prima di entrare nella sua gloria? Quindi Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano.
Cominciò dai libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti. Intanto arrivarono al villaggio dove erano diretti, e Gesù fece finta di continuare il viaggio. Ma quei due discepoli lo trattennero dicendo: "Resta con noi perché il sole ormai tramonta". Perciò Gesù entrò nel villaggio per rimanere con loro. Poi si mise a tavola con loro, prese il pane e pronunziò la preghiera di benedizione; lo spezzò e cominciò a distribuirlo. In quel momento gli occhi dei due discepoli si aprirono e riconobbero Gesù, ma lui spari dalla loro vista. Si dissero l’un l’altro: "Non ci sentivamo come un fuoco nel cuore, quando egli lungo la via ci parlava e ci spiegava la Bibbia?". Quindi si alzarono e ritornarono subito a Gerusalemme. Là, trovarono gli undici discepoli riuniti con i loro compagni. Questi dicevano: "Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone". A loro volta i due discepoli raccontarono quel che era loro accaduto lungo il cammino, e dicevano che lo avevano riconosciuto mentre spezzava il pane.

Svolgimento

Culto ecumenico settimanale:  sabato 5 aprile

♫   Preludio musicale di flauto    G. Ph. Telemann – Fantasia N.6 – Dolce
· Saluto liturgico
· Introduzione all’incontro e presentazione del testo letterario
· Lettura da: F. Dostoevskij, I Fratelli Karamazov : Il Grande Inquisitore
♫   Interludio musicale di flauto    J. S. Bach – Partita in La minore – Sarabande
· Preghiera
· Breve introduzione al testo biblico
· Lettura del testo biblico: Luca 24, 13-35
· Annuncio (predicazione di Antonietta Cargnel)
♫   Silenzio e sottofondo musicale di flauto    C. Debussy – "Syrinx"

·   Salmo 16 (in grassetto la parte recitata dall’assemblea)
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: sei tu il mio Dio:
fuori di te non ho altro bene.

Un tempo adoravo gli dèi del paese,
confidavo nel loro potere.
Ora pensino altri a fare nuovi idoli,
non offrirò più a loro
il sangue dei sacrifici,
con le mie labbra non dirò più
il loro nome.
Sei tu, Signore, la mia eredità,
il calice che mi dà gioia;
il mio destino è nelle tue mani.
Splendida è la sorte che mi è toccata,
magnifica l’eredità che ho ricevuto.

Sei tu, Signore, la mia eredità,
il calice che mi dà gioia;
il mio destino è nelle tue mani.

Loderò Dio che ora mi guida,
anche di notte il mio cuore lo ricorda.

Ho sempre il Signore davanti agli occhi,
con lui vicino non cadrò mai.
Perciò il mio cuore è pieno di gioia,
ho l’anima in festa,
il mio corpo riposa sicuro.

Non mi abbandonerai al mondo dei morti,
non lascerai finire nella fossa chi ti ama.
Mi mostrerai la via che porta alla vita:
davanti a te pienezza di gioia,
vicino a te felicità senza fine.

Sei tu, Signore, la mia eredità,
il calice che mi dà gioia;
il mio destino è nelle tue mani.

· Introduzione a liberi interventi
· Interventi – domande – dialogo
· Intercessione e preghiera

· Padre nostro  (versione interconfessionale)
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo Regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo anche in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non indurci in tentazione
ma liberaci dal male.
Tuo è il Regno, la potenza e la gloria
nei secoli dei secoli.  Amen.

· Congedo liturgico
· Saluto e rinfresco (nella sala di Via Palazzo Reale, 4)

Al flauto: Curt Schroeter – Letture di: Cristina Calì
Presiedono: Antonietta Cargnel (Ospite per la predicazione),
Miriam Marcheselli (CCCM), Gianfranco Bottoni (Rettoria).