Saluto della Presidente del CCCM, prof. Francesca Melzi, a S.Em. card. Tettamanzi, arcivescovo di Milano, in occasione dell'incontro annuale per la Giornata della pace dell'1 Gennaio

Eminenza,
il rinnovarsi della  tradizione  di questo incontro con il Consiglio delle Chiese Cristiane,nel primo giorno del nuovo anno, qui nella sua casa, idealmente la casa di tutti,  ci riunisce  intorno a Lei dopo un anno in cui per le nostre chiese, per i nostri paesi, per ognuno di noi, si sono susseguiti giorni burrascosi, giorni più sereni, giorni in cui abbiamo anche avvertito la tentazione di perdere la speranza. Ma, in quanto cristiani “osiamo sperare”, perché solo  la speranza ci dà la gioia, la pace, il coraggio,  l’audacia e la libertà  e  condividiamo la nostra speranza  con le comunità  nelle quali viviamo e alle quali apparteniamo e con quelle presenti sul nostro territorio.
In ambito ecumenico è in corso la preparazione del centesimo anniversario della Conferenza mondiale  sulla missione tenutasi a Edimburgo  nel 1910: a tale data viene infatti fatto risalire l’inizio del movimento ecumenico del ventesimo secolo. Questa ricorrenza e le prospettive  per il futuro saranno il tema della Tavola rotonda  alla quale il  prossimo 20 gennaio, nel corso della  Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, Lei, Eminenza,  ha accettato di portare il suo contributo insieme alla  Moderatora della Tavola Valdese, Maria Bonafede e al Vescovo  della Diocesi Romena Italiana Silouan e  fin d’ora sentitamente la ringraziamo. [nota di redazione: per impegni sopravvenuti il card. Tettamanzi non potrà partecipare alla Tavola Rotonda del 20/1]
Nei giorni certamente non luminosi che stiamo vivendo, i cristiani, insieme, intendono infatti, ribadire la volontà  di  lottare contro le loro divisioni, credendo  e dimostrando che, nonostante le colpe da tutti commesse nel passato, riconciliarsi è possibile.
In occasione della Pentecoste il Consiglio delle Chiese Cristiane ha rievocato nel corso di una tavola rotonda  i  20 anni  dall’Assemblea di Basilea, evento a cui  ha fatto seguito, come è noto, dopo pochi mesi, la caduta del muro di Berlino. Purtroppo, come è stato anche ribadito nel messaggio finale dell’Assemblea della Conferenza delle Chiese europee a Lione nel luglio 2009, “a 20 anni dalla caduta del muro si stanno alzando  nuovi muri di  separazione fra nazioni, culture, religioni. Si vedono apparire nuove divisioni, tra cittadini permanenti e migranti, tra ricchi e poveri tra attivi e disoccupati, tra chi vede i propri diritti rispettati e chi li vede lesi “, muri di separazione  del resto più volte, da lei, Eminenza, coraggiosamente denunciati.
Il Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano ha mantenuto, lungo questo anno, l’iniziativa settimanale della Grotta di Elia  in cui i fratelli delle diverse confessioni cristiane propongono la lettura di una pagina  su cui riflettere  in uno spazio di silenzio nel cuore  della città, appuntamento  che si affianca  a quello del Culto ecumenico  “Che cercate?” che, come negli anni scorsi,  ha luogo per periodi di alcune settimane nella vicina chiesa di San Gottardo. ‘Che cercate?’ è un interrogativo al quale spesso non troviamo risposta e abbiamo bisogno di ricercare instancabilmente a fianco dei  nostri fratelli  cristiani con l’apporto delle  loro sensibilità e della loro spiritualità.
Nel corso delle assemblee mensili del CCCM abbiamo cercato di riservare un momento di  riflessione allo  statuto che enuncia  le ragioni  e gli obiettivi del nostro  stare insieme  come fratelli di uno stesso Padre. Sono stati inoltre avviati contatti con  il responsabile dell’insegnamento  della religione cattolica della Diocesi al fine di ricercare insieme alcune modalità per offrire alla formazione degli insegnanti  di religione occasioni di corretta informazione sulle confessioni cristiane.
Un confronto sui temi della famiglia fra esponenti delle diverse aree  confessionali  ci ha permesso  una presa di coscienza  delle nostre differenze e delle nostre comuni preoccupazioni  in questo campo.
Il  CCCM inoltre,  in collaborazione con il Forum delle Religioni,  sta studiando una presenza, sia pur  limitata,  presso l’Oasi del silenzio alla Fiera di Milano, spazio che la stessa Fiera  ha messo a disposizione della preghiera e del silenzio offerto a tutti coloro che  si trovano in transito o che lavorano stabilmente in  questa struttura.
Come già in passato, le chiese cristiane nelle Assemblee di Basilea, di Graz, di Sibiu. e  più recentemente nel febbraio di quest’anno, il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee e la Kek  riuniti a Eszergom in Ungheria,  hanno fortemente sottolineato  la  preoccupazione  avvertita  dalle tutte le chiese riguardo alle problematiche legate al cambiamento climatico e alla distruzione dell’ambiente sottolineando il dovere di un’appropriata custodia della creazione del resto strettamente legata  alla sollecitudine per la giustizia nel mondo, urgenze messe  a tema  nella  giornata odierna della pace che insieme abbiamo appena celebrato.
A Budapest,  è stato lanciato l’ anno europeo  2010  delle chiese per le migrazioni  al fine di    promuovere,  insieme a fratelli e sorelle nella fede, una riflessione sul modo in cui le chiese cristiane possono  rispondere alla sfida dell’accoglienza e dell’integrazione degli stranieri in Europa auspicando la costruzione di uno spazio di pace e di riconciliazione in cui la diversità non sia  motivo di esclusione  ma un’ opportunità per la crescita reciproca. L’immigrazione, dunque,  può convertirsi in sfida per la testimonianza cristiana  e per l’impegno concreto a favore dei diritti dei migranti come del resto lei ha instancabilmente  affermato.
E, proprio nella fatica, nella difficoltà, noi, come rappresentanti delle nostre chiese cristiane  ci proponiamo di testimoniare  la radicata convinzione in quella  comunione spirituale che non è il risultato di sforzi umani,  qualcosa che noi siamo in grado di creare,  ma che fa propria la preghiera di Gesù, con Gesù: “perché siano una cosa sola. Come tu Padre sei in me e io in te “, consapevoli che  il conoscere dove e come l’unità potrà essere realizzata  non è nelle nostre mani.
Di fronte a quelli che ci sembrano ritardi, fragilità, e talvolta  insuccessi del cammino ecumenico, appare forse improrogabile,  al di là della preoccupazione di voler talvolta  affrontare e risolvere i problemi  dell’umanità, ricuperare pienamente “il senso dell’attesa  non come spazio vuoto  ma relazione con  Colui  che ritornerà a dare pienezza alla nostra realtà trasformando le  contraddizioni   della nostra storia  in altrettante aperture  a un dono che viene dall’alto”. ( A.Piovano,  “Camminate nello Spirito”. In  Prospettive Ecumeniche…., Milano, 2009,  62)
Questa sera desideriamo dunque, Eminenza,  ringraziarla per il suo appoggio, la sua vicinanza spirituale, il coraggio  del suo impegno, delle sue parole, del suo esempio  e  anche a nome del Vice presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane,  Emmanuel Gau dell’Esercito della Salvezza, di Padre Aren della Chiesa Apostolica Armena, di tutti i membri del Consiglio qui presenti, augurarle  per l’anno nuovo appena iniziato,  di essere sempre sostenuto  lungo il suo cammino pastorale  dalla presenza dello Spirito  e accompagnato  da tutti i preziosi doni che esso porta con sè.