Dieci motivi di un ecumenismo possibile a Milano

<<Qual è il tema centrale oggi per le Chiese? L’unicità di Cristo. Se Cristo non è unico, non c’è né Vangelo né missione>> (W. A. Visser’t Hooft, primo segretario del CEC)

Vogliamo anzitutto ringraziare di cuore chi ci ha preceduto nel delicato compito dell’ufficio di presidenza (Past. Dorothee Mack, Padre Pompiliu Nacu, Dragoslav Trifunovic e il Presidente Piergiorgio Acquaviva): in questi due anni con passione e tenacia si sono spesi per far crescere la comunione tra le nostre Chiese.

Non minore è stato l’apporto dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo della Diocesi, prezioso ausilio non solo logistico ma anche conoscitivo e relazionale per tutto il Consiglio. Non vorremmo dimenticare, in terza istanza, gli amici della Libreria Claudiana per la ospitalità ordinaria e continua delle nostre sedute.

Siamo ora -in un momento difficile per il nostro Paese con le conseguenze del tragico terremoto che ha colpito l’Italia centrale per il quale abbiamo espresso giorni fa in un comunicato il nostro vivo cordoglio indicando le varie modalità che le nostre Chiese hanno attivato per manifestare una solidarietà concreta- chiamati a proseguire questa importante esperienza mettendoci tutti in ascolto con umiltà di ciò che lo Spirito ci suggerisce attraverso le situazioni, sovente inedite, che ci troviamo a vivere.

Ci ricordava la relazione finale del giugno scorso che il CCCM -pur avendo raggiunto la…maggior età- è creatura fragile; ma proprio da questa sua debolezza intrinseca riceve la sua forza. Ciò è vero nella misura in cui la si accetta e, di conseguenza, ci si affida non all’attivismo, non ai protagonismi confessionali, non alle derive emozionali ma all’unico Spirito di Dio. Sappiamo che l’anima del movimento ecumenico è data dalla sua dimensione spirituale radicata nel messaggio biblico e nelle rispettive tradizioni ecclesiali. Questa dimensione, se vissuta tra le varie comunità, riflette la sua luce anche all’esterno.

Il recente viaggio ecumenico a Ginevra/Bossey (6-7 Giugno) è stato un importante momento per il Consiglio non solo di formazione e fraternità reciproca ma anche preziosa occasione per…ampliare lo sguardo comprendendo di più realtà ed orizzonti in cui, anche come Chiese operanti a Milano, siamo inseriti. Ciò si afferma a partire dalla presenza tra noi di un numero sempre più rilevante di cristiani di diverse confessioni provenienti da altri Paesi. All’interno del Consiglio è iniziata una riflessione su questo punto che per brevità definiremmo «interculturale». Ci auguriamo che tale riflessione possa proseguire portandoci a identificare nuove modalità con cui lo stesso CCCM, da un lato, possa accogliere e, dall’altro, fare spazio alle esigenze espresse da queste realtà.

Avremo tra poco a disposizione lo strumento del Calendario Ecumenico (realizzato grazie all’intuizione della Commissione Pastorale e all’infaticabile lavoro della Commissione Informazione). Esso non vorremmo che fosse un suggestivo poster da appendere ad un muro ma «anima e cuore» del nostro stare insieme. Vorremmo iniziare, infatti, ogni seduta assembleare ricordando a tutti le feste (liturgiche e non) delle nostre varie Chiese in quel mese. Vorremmo in pratica «ribaltare» l’inizio di ogni nostro convenire anticipando ciò che solitamente viene relegato alla fine tra le “varie ed eventuali”. Siamo convinti che partecipare ai momenti importanti delle Chiese sorelle sia, infatti, esperienza arricchente, anche perché condividendo il vissuto di una comunità che prega si comprende molto di più la comunità stessa. Si ha soprattutto la possibilità di incontrare una realtà che va oltre i singoli ministri di culto con cui abbiamo rapporti più stabili. Siamo convinti che solo l’attenzione reciproca gli uni per gli altri, può farci veramente far crescere come “comunione di Chiese”.

Vi proponiamo in dieci punti ciò su cui noi vorremmo puntare, nei prossimi mesi, chiedendo su ciò il consenso dell’Assemblea:

1) Anche a seguito di un dibattito già apertosi in seno al Consiglio, vorremmo introdurre un parziale rinnovo delle nostre modalità di riunione in assemblea. Alcune nostre assemblee -pur non tralasciando l’ordinaria contingenza- potranno essere dedicate ad un tema specifico:

  • sinodo panortodosso a partire dai documenti finali prodotti (11 ottobre presso la Libreria Claudiana);
  • celebrare la Riforma oggi in un tempo ecumenico (14 marzo 2017 presso la Chiesa Luterana)
  • valutazione complessiva delle esperienze ecumeniche vissute a Ginevra e Roma (9 maggio 2017 presso la Chiesa di p. Pompiliu Nacu a Monza)

2) A quindici anni dalla firma della Charta Oecumenica (sottoscritta a Strasburgo il 22 aprile 2001), vorremmo avviare una discussione -all’interno di alcune sedute non dedicate ai temi specifici di cui sopra- presenti in questo importante documento. Ci potrà essere una breve relazione iniziale sul tema, da parte di una Chiesa firmataria, la quale servirà da apripista per un confronto assembleare. La Charta Oecumenica contiene delle linee-guida per accrescere la cooperazione tra le Chiese cristiane in Europa in un mondo profondamente mutato rispetto a quindici anni fa e quindi vanno rideclinati e rimodulati forse anche certi impegni assunti. Siamo chiamati a uscire dai limiti di una dimensione culturale antropologica di matrice europea occidentale, per evitare di costringere altri dentro schemi nei quali forse fanno fatica a riconoscersi.

3) Vorremmo recuperare una dimensione che si è andata un po’ smarrendo negli ultimi anni per varie ragioni, vale a dire la centralità della Parola e della preghiera per l’unità nelle iniziative promosse dal Consiglio. Affideremmo alla Commissione Pastorale il compito di ripensare dei momenti mensili di lettura della Parola e preghiera comune a partire da gennaio 2017 in sinergia con realtà (parrocchiali o non) del territorio. Dovremmo da questo punto di vista sviluppare una maggior attenzione a valorizzare il tanto che nelle parrocchie/comunità/movimenti della città di Milano è già presente. Non sono, ad esempio, pochi i parroci e i pastori/e e le loro rispettive comunità che hanno una sensibilità ecumenica, e forse una nostra “condivisione attiva” nei loro confronti potrebbe rappresentare un momento di crescita per tutto il CCCM. Tutto ciò potrebbe rappresentare una modalità rinnovata rispetto ad un passato che non si può, dati i cambiamenti intercorsi, meccanicamente riproporre.

4) L’adesione della Chiesa Georgiana al termine del suo periodo come osservatore: vorremmo dedicare la seduta del 13 dicembre (per la quale si rende disponibile ad ospitarci la Chiesa Apostolica Armena) alla discussione su questo punto.

5) Il 2017 come sapete è l’anno celebrativo della Riforma Luterana. Le Chiese Protestanti stanno lavorando al programma dell’evento Riforma 500 a Milano (primi di giugno 2017 nei giorni della data comune della Pentecoste cristiana): vorremmo ipotizzare una Veglia Ecumenica di Pentecoste che si inserisca all’interno di questo “contenitore” la sera di sabato 3 giugno alle h. 20.30 da affidare per la realizzazione al prezioso lavoro della Commissione Liturgia. Non vorremmo che, sul tema di questo importante appuntamento, il CCCM fosse un incubatore di eventi ma semplicemente -anche qui!- valorizzasse i momenti che altri propongono sul territorio.

6) L’ormai ineludibile apertura interreligiosa della dimensione ecumenica vorremmo che ci spingesse a chiedere un maggior raccordo tra CCCM e Forum delle Religioni di Milano, magari ipotizzando una parte di una seduta di assemblea nel 2017 dedicata ad uno scambio reciproco di idee e di esperienze concrete. Viviamo in una società multi-religiosa dove le Chiese sono impegnate, anche con importanti sinergie ecumeniche, in progetti di accoglienza di non pochi richiedenti asilo.

7) L’indispensabile lavoro svolto dalle Commissioni (Jpic, Liturgia, Pastorale e Informazione), che sono il motore del CCCM, va portato avanti con una maggior presenza di membri laici e non, soprattutto di area evangelica e ortodossa che siano realmente operativi con l’attenzione a non farsi promotori di iniziative autoreferenziali ma a sviluppare una maggior sinergia con realtà già attive sul territorio su determinate tematiche. Vorremmo mantenere, per il terzo anno consecutivo, la bella iniziativa della Camminata Ecumenica tra le Cascine a fine giugno 2017 da affidare per la realizzazione alla Commissione Jpic in collaborazione con Nocetum. Riteniamo sempre importante proseguire la presenza di una preghiera ecumenica in alcuni momenti dell’anno nelle carceri della città. Su quest’ultimo aspetto rileviamo, con amarezza, una certa disaffezione.

8) Desidereremmo proporre un viaggio di formazione a Roma presso il Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani (Vaticano) da costruire con un certo anticipo: si ipotizzano le date del 20-21 marzo 2017 con partenza la domenica pomeriggio. Si tratterebbe, come per la recente visita al CEC di Ginevra, di un «viaggio di formazione ecumenica» che può allargare e arricchire il nostro sguardo su tutta la materia.

9) Il sito web (consigliochiesemilano.org) sta sempre più diventando uno strumento utile ed aggiornato. Ringraziamo per il grande ruolo di “supplenza” svolto, l’Ufficio Ecumenismo che ha messo a disposizione per il sito la risorsa di Fabio Ballabio e il prezioso lavoro che durante questa estate ha svolto la Commissione Informazione per tenere aggiornato lo strumento. Tutte le Chiese devono sentire il sito come “proprio”; qualora ci fosse necessità di pubblicare notizie che si ritengono rilevanti, in uno spirito di reciproca collaborazione, non esitate a segnalarlo all’indirizzo cccdimilano@gmail.com. Vorremmo ospitare all’interno del sito stesso la pagina Facebook del gruppo Ecumenicalls per creare un maggiore raccordo tra giovani e Consiglio, tema sempre critico. Ci auguriamo , infine, di riuscire ad andare in stampa in tempo per la Spuc 2017, con l’edizione aggiornata del fascicolo «Milano ecumenica, Chiese cristiane in cammino» la cui prima edizione risale al gennaio del 2008.

10) L’Associazione Amici del Consiglio delle Chiese vive sul contributo (anche economico) di ciascuno in un anno particolare di ricambio delle cariche sociali. Auspicheremmo che, come in anni passati, l’Associazione si faccia promotrice di un evento canoro (a costo tendenzialmente molto contenuto) che serva (perchè no!?!) come strumento di conoscenza almeno di uno spicchio del ricco patrimonio musicale che le varie Chiese nei secoli hanno prodotto e anche come veicolo di fundraising per le attività del Consiglio.

  

A tutto ciò ci permettiamo di aggiungere la necessità che le chiese facciano pervenire al più presto l’elenco aggiornato dei propri delegati composto da persone che tuttavia garantiscano una presenza continuativa all’attività del Consiglio. Infine ogni chiesa membro, se non l’ha già fatto, dovrebbe conferire la propria quota annua per permetterci un certo grado di autonomia, pur nella sobrietà che caratterizza il nostro impegno.

Nel formulare queste note programmatiche ci siamo lasciati ispirare da una parola di Paolo rivolta al suo giovane collaboratore Timoteo :«Dio ci ha dato non uno spirito di timidezza, ma di forza, d’amore, e di autocontrollo. Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore…» (II Timoteo 1,7 sgg). Ci sia concessa dal Signore un po’ d’audacia e di fiducia nello svolgimento di un compito collettivo, complesso e gioioso, che sentiamo di svolgere insieme con tutti voi come un servizio costruttivo alla testimonianza cristiana in Milano.

Giuseppe Platone, Ambrogio Makar, Francesco Castelli

Milano, 13 settembre 2016