È il più grande organismo ecumenico europeo e comprende oltre 120 chiese ortodosse, protestanti, anglicane e vetero cattoliche di tutti i paesi europei, più una quarantina di organizzazioni associate

Nuovo presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK) è il metropolita Emmanuel di Francia. E’ stato eletto lo scorso 16 dicembre in occasione del primo incontro, dopo l’Assemblea generale di Lione (Francia), dal nuovo Comitato centrale della KEK riunitosi a Ginevra (Svizzera) dal 16 al 19 dicembre 2009.

Nel suo discorso di accettazione dell’incarico, il metropolita Emmanuel, tra le sue priorità ha elencato il processo di ristrutturazione della KEK, nonché la necessità di coordinare le diverse attività delle commissioni e degli uffici dell’organismo ecumenico. “La missione della KEK è quella di avvicinare tra loro l’Europa orientale ed occidentale”, ha dichiarato, ragione per la quale è vitale “rinforzare il coinvolgimento delle chiese ortodosse e incoraggiare la loro presenza costruttiva nella vita della KEK”. Prioritaria per Emmanuel anche la re-integrazione della chiesa ortodossa russa tra i membri effettivi della KEK, dopo la sua autosospensione nell’ottobre del 2008 avvenuta in seguito alla non accettazione da parte del Comitato centrale della KEK della chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca quale membro dell’organismo ecumenico europeo.
Secondo il nuovo presidente KEK – che succede al pastore riformato francese Jean-Arnold De Clermont – grande importanza riveste anche il dialogo con le istituzioni europee, che va approfondito grazie anche alle opportunità che offre ora il Trattato di Lisbona. Inoltre ha sottolineato la necessità di sviluppare il dialogo interreligioso, così come una meglio strutturata cooperazione con la chiesa cattolica romana in Europa.
Il metropolita Emmanuel, nato nel 1958 a Creta (Grecia), ha studiato teologia a Parigi e negli Stati Uniti. Ordinato nel 1995, è stato nominato dal Patriarcato Ecumenico a dirigere l’ufficio di rappresentanza della chiesa ortodossa presso l’Unione Europea a Bruxelles. L’anno successivo è stato eletto vescovo e nel 2003 è diventato metropolita della Santa Metropoli di Francia. Emmanuel è attualmente presidente dell’Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia, co-presidente del Consiglio delle chiese cristiane di Francia, nonché co-presidente della Conferenza mondiale delle religioni per la pace. Dal 2003 è membro del Comitato Centrale della KEK.
Vicepresidenti del “Presidium” della KEK, composto da 7 membri tra i quaranta che siedono nel Comitato centrale, sono stati eletti: la pastora Cordelia Kopsch, sovrintendente per la Chiesa evangelica tedesca (EKD), e il vescovo anglicano Christopher Hill, già segretario per le questioni ecumeniche dell’arcivescovado di Canterbury.
La KEK (http://www.ceceurope.org/) è il più grande organismo ecumenico europeo e comprende oltre 120 chiese ortodosse, protestanti, anglicane e vecchio cattoliche di tutti i paesi europei più una quarantina di organizzazioni associate. E’ stata fondata nel 1959 e ha le sue sedi a Ginevra, Bruxelles e Strasburgo.
(da Agenzia NEV del 7 gennaio 2010 – Notizie Evangeliche – Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia)

L’ "Anno europeo 2010 delle chiese per le migrazioni" è stato lanciato il 26 novembre a Budapest (Ungheria) con un convegno promosso dalla Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme). Per tre giorni protestanti, anglicani ed ortodossi europei, insieme a fratelli e sorelle nella fede che in Europa vivono, ma che provengono da tutto il mondo, hanno riflettuto su come le chiese cristiane possono rispondere alla sfida dell’accoglienza e dell’integrazione degli stranieri in Europa. L’immigrazione come opportunità per l’unità delle chiese, dunque, ma anche come sfida per la testimonianza cristiana e per l’impegno concreto a favore dei diritti dei migranti. Franca Di Lecce, vice moderatore del Ccme, commenta così la scelta della Kek: "Le chiese hanno scelto di dedicare il 2010 – Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale – alle migrazioni perché le migrazioni oggi sono una lente di ingrandimento attraverso cui guardare le grandi trasformazioni delle società contemporanee. E allo stesso tempo sono una grande opportunità ecumenica per le nostre chiese: la costruzione di uno spazio di pace e di riconciliazione, dove la diversità non è motivo di esclusione ma un’opportunità per la crescita reciproca". Il lancio ufficiale dell’iniziativa è avvenuto con una celebrazione presso l’ufficio del Sinodo della Chiesa riformata di Ungheria, che ospita l’evento.
(da Agenzia SIR Europa n. 82 del 27 nov. 2009)

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