Paolo Spanu

Milano, 24 marzo 1998

Ringrazio tutti voi per la fiducia accordatami nel conferirmi l’incarico di presiedere i lavori del Comitato del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. Interpreto questa fiducia nel senso che ci si aspetta… da me non la promozione di un onere, ma un lavoro offerto come servizio reso al Consiglio e alle Chiese che lo compongono.

Permettetemi allora di farvi partecipi, in questa circostanza, di un pensiero, forse un po’ ovvio, ma sincero, che mi è venuto alla mente, mentre ascoltavo con una certa apprensione l’esito della votazione.

Nel Vangelo di Matteo, dopo il sermone delta montagna, l’evangelista ci racconta che Gesù disse ai suoi queste parole (ripetute poi in diverse altre occasioni) “passiamo all’altra riva”. I discepoli acconsentirono e si avviarono e ci fu una pericolosa amareggiata. Gesù acquetò il vento e calmò le acque dei lago, poi disse loro che il discepolato sarebbe stato un cammino difficile, secondo il modello della croce. L’altra riva, dunque, non è semplicemente un luogo geografico, ma rappresenta il primo passo di una nuova fase del passaggio di Cristo in terra di Palestina.

Penso che anche noi, le nostre chiese, in qualche modo, siamo invitati a passare all’altra riva. Dalla sponda della divisione, della insufficiente conoscenza reciproca, del sospetto, dobbiamo muovere verso un’altra riva. Non sappiamo come sarà, e la cosa sarà: navigheremo un poco a vista. Ma due cose sappiamo:

1. Che il viaggio sarà difficile: le onde squarceranno la barca i venti urleranno, il cuore tremerà, le menti saranno confuse. Ma le nostre difficoltà saranno solo sfide della fede, accostarsi per riascoltare le parole di Gesù, per cogliere il senso de! nostro viaggio, per riconoscerlo mentre ci viene incontro nella tempesta.

2. Il discepolato è attuato a caro prezzo. Non dobbiamo paventare la croce, ma rallegrarci che c’è un’altra riva e che Ìl ministero continua di la del lago di Galilea.

In questo non saremo soli, perché il nostro maestro e gli apostoli ci hanno preceduti.

p. Paolo Spanu