Piergiorgio Acquaviva

Grazie a tutti voi e grazie ai coloro che sono seduti a questo tavolo: ci aiuteranno a ricordare la nascita del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano e a tentare di spingere il nostro sguardo nel futuro dell’ecumenismo, di quel cammino insieme che si sta compiendo per rispondere al desiderio-richiesta di Gesù: ut unum sint (che siano una cosa sola).

Le persone qui presenti hanno in comune la circostanza di essere stati testimoni di quel momento storico e quindi non si tratterà di una tavola rotonda tradizionale, bensì di brevi flash che ciascuno di loro esporrà – da un punto di vista particolare – e che alla fine comporranno un mosaico vivo, di esperienza vissuta. Ovviamente vorremmo anche ricordare chi fra i testimoni non è più tra noi, in particolare padre Carlo Maria Martini, senza il quale, probabilmente, il cammino ecumenico a Milano sarebbe stato (come dire?) diverso. 

(saluto del presidente del CCCM Theofilaktos Vitsos)

Il titolo dell’incontro contiene già tutti gli elementi che saranno sviluppati negli interventi: Ecumenismo a Milano, Chiese in cammino, verso l’unità nella diversità.

Dunque, partiamo dal dato storico: a Milano dal 1998 opera un consiglio pastorale ecumenico, a cui attualmente aderiscono 17 chiese cristiane. È il CCCM, che si autodefinisce “una comunione di chiese”.

Non è una sorta di super chiesa, tanto meno la comunione dell’unica chiesa, ma solo una espressione a livello locale del cammino intrapreso verso di essa. 

Il CCCM nasce infatti dalla convinzione che ormai, grazie ai passi compiuti dal movimento ecumenico, i cristiani di diverse confessioni possono condividere non pochi aspetti della vita pastorale delle loro chiese.

Pertanto ogni chiesa, che aderisce al consiglio con una propria delegazione, resta sé stessa e pienamente autonoma, ma si rende disponibile a collaborare con le altre nel perseguire obiettivi comuni e condivisi. 

Anche in presenza di differenze dottrinali e pratiche nel concepire e organizzare le diverse realtà ecclesiali, la “fraternità ritrovata” nel movimento ecumenico e l’unanime confessione del “Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore secondo le Sacre Scritture” permettono di cercare comuni percorsi per “adempiere alla comune vocazione alla gloria di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo”.   

L’atto di nascita del CCCM fu firmato il 13 gennaio 1998 nella sede della curia arcivescovile della chiesa ambrosiana da tre rappresentanti di ciascuna delle singole chiese aderenti.

La pubblica presentazione del consiglio ai cristiani della città avvenne nell’ambito della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quell’anno. 

In particolare, la sera di sabato 24 gennaio si svolse nel tempio valdese la celebrazione ecumenica della parola sul tema della settimana: “Lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza” (Romani 8,28). 

Vorrei ora mostrarvi un breve filmato (della durata di 7 minuti) che fu realizzato quella sera e che fu trasmesso un mese dopo nella rubrica televisiva Protestantesimo.

Bisogna sapere che la nascita del CCCM era stata preceduta da lunga gestazione. Si potrebbe fare rifermento alla prima assemblea ecumenica europea a Basilea, nel maggio 1989, che il cardinale Carlo Maria Martini co-presiedette con l’allora metropolita russo-ortodosso Alessio, il quale poi diverrà Patriarca di Mosca. Si possono ricordare esperienze come l’Osservatorio Interconfessionale Milanese, il gruppo cattolico-ortodosso, l’attività del Sae. Si potrebbero ricordare la svolta avvenuta durante il 47° Sinodo diocesano e l’autoconvocazione che diede concretamente avvio al Consiglio, nel 1997, proprio nell’anno in cui a Graz si riuniva la seconda assemblea ecumenica europea.

Ma di questo parleranno i nostri ospiti. Prima di presentarli però, vorrei che vengano letti un paio di messaggi che sono arrivati da altri testimoni che non possono essere qui presenti.

Bressan legge Coccopalmerio

Platone legge Adamo

E per ultimo, prima dell’inizio degli interventi, dò la parola a Francesco Castelli, assessore all’Educazione e al’Istruzione del Comune di Milano, con delega alle questioni religione.

Passiamo ora la parola ai sei ospiti, che presento rapidamente: …..

Ci saranno due giri di interventi, il primo più dedicato al passato, alle nostre radici; il secondo ai frutti già maturati e a quelli che – con l’aiuto dello Spirito Santo – potranno arricchire ancora non solo l’attività del Consiglio, ma anche la vita delle singole Chiese sorelle e del più ampio ambiente ecumenico di Milano.

Gli interventi avranno una durata inferiore ai dieci minuti per dare a tutti la possibilità di esprimersi e di completare i due giri di interventi. Passati i cinque minuti mi permetterò quindi di segnalarlo a chi sta parlando.

Primo giro (con temi concordati)

– monsignor Manganini: cosa cambia a Milano con l’arrivo di Carlo Maria Martini, la rete di rapporti che si viene a creare, fino al Sinodo diocesano del 1993-95;

– padre Valdman: il percorso e le iniziative ecumeniche che hanno preparato la nascita del Consiglio; in particolare il Gruppo teologico misto ortodosso-cattolico;

– Sara Comparetti: l’importanza di Basilea, il clima nuovo degli anni 90; l’Osservatorio interconfessionale; più qualche altro ricordo anche personale;

– Mariuccia Pietrogrande: l’importanza dello Statuto del CCCM, fatica e bellezza del darsi regole condivise; accenno alla Charta Oecumenica;

– padre Fantini: come è cresciuto e come è cambiato l’ambiente ecumenico a Milano, anche per la forte immigrazione;

– Gioachino Pistone: l’entusiasmante esperienza del cammino di pace a Gerusalemme  (nel 2004)

——————————–

SALUTO DEL CARD. COCCOPALMERIO

SALUTO DEL PASTORE SALVATORE RICCIARDI

SALUTO DEL PASTORE ANTONIO ADAMO