Messaggio dell’Arcivescovo Card. Carlo M. Martini per la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Milano, 18 gennaio 2001

In apertura della prima settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del nuovo secolo (18 — 25 gennaio 2001) mi rivolgo a tolte le comunità della Diocesi ambrosiana e a tutte le comunità cristiane milanesi appartenenti a Chiese di diversa tradizione confessionale per esprimere la mia speranza e il mio augurio che lo Spirito di comunione e di riconciliazione ttovi i cuori di lutti i battezzati vigili e docili a lasciarsi permeare dalla sua azione. E’ lo Spirito infatti il vero e grande protagonista del movimento ecumenico e lo scopo dell’annuale settimana per l’unità è proprio quello di aprire i cuori perché affidino a Dio il cammino verso l’unità dell’unica Chiesa del Signore e sappiano innalzare anche oggi la preghiera di Gesù che invocò; “Come tu. Padre, sei in me e io in tè, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17, 21).

In questa preghiera per l’unità mi unisco a tutti voi, sorelle e fratelli, che partecipate agli incontri nelle vostre comunità parrocchiali e alle celebrazioni ecumeniche proposte dal Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano; chiedo inoltre a tutte le comunità parrocchiali di non limitare a questa settimana l’impegno a favore dell’ecumenismo e invito le altre Chiese a perseguire una maggiore reciprocità negli scambi interconfessionali. La nostra Chiesa Ambrosiana è disponibile a collaborare alla diffusione, non solo al proprio interno, di una sensibilità ecumenica e intende continuare nella sua azione tesa sia a qualificare la propria iniziativa pastorale per la formazione al dialogo e alla cooperazione, sia a promuovere relazioni ecumeniche bilaterali e multilaterali.

Nell’ambito del dialogo multilaterale, che per l’ecumenismo costituisce una prospettiva importante anche se non unica ne esclusiva, confermiamo l’adesione dell’Arcidiocesi di Milano al cammino de] locale Consiglio delle Chiese, che si è costituito nel gennaio 1998, e, al termine del triennio ad experimemum, rinnoviamo ]’acccttazione dello statuto per il quinquennio gennaio 2001 – gennaio 2006, durante il quale il servizio per l’ecumenismo e il dialogo comunicherà e aggiornerà le modalità di partecipazione da parte cattolica. Lo statuto delinea un organismo che può apparire debole, ma siamo convinti che nella sua debolezza si debba scorgere la sua vera forza, quella che permette al Consiglio di essere un importante strumento di comunione tra le Chiese, proprio perché non è un soggetto che gestisce direttamente iniziative pastorali, ma si limita a ispirarle e a proporle affinchè le istituzioni delle Chiese le realizzino con spirito e metodi ecumenici.

Confido che il Consiglio saprà interrogarsi sulle grandi sfide che società secolarizzata e pluralismo religioso pongono al cristianesimo e che non possono essere affrontate nell’ottica del particolarismo confessionale: la nostra Chiesa a Milano e consapevole di dover continuare il cammino intrapreso di relazioni e dialogo con le persone e le organizzazioni di diversa tradizione religiosa. Lo Spirito, che invochiamo in questi giorni di preghiera per l’unità dei cristiani, aiuti tutti a porre al centro della vita ecclesiale ed ecumenica delle nostre comunità soltanto Gesù Cristo “via, verità e vita”, come opportunamente ci richiama il tema delle settimana di quest’anno: ripartire dal Dio Unico e Padre di tutti e procedere nella sequela e nella carità del Signore Gesù è il più eloquente frutto dello Spirito che grida “Abbà” nei nostri cuori.

A tutti voi, sorelle e fratelli in Cristo e fedeli ambrosiani, giungano i miei più vivi
sentimenti di sincera amicizia e spirituale comunione.

Messaggio in occasione della santa Pasqua

Care sorelle e cari fratelli nei Signore,

Portiamo nei nostri cuori i segni profondi di innumerevoli lacerazioni, tuttavia nella nostra mente il Signore fa fiorire la memoria di una forte promessa.
Dallo sgomento del fallimento dell’opera delle nostre mani. Dio ha creato 10 splendore di una rinnovata speranza di vita.
Gesù Cristo ha superato nella croce e nella resurrezione la cupa barriera della colpa e il doloroso peso della pena.
Rapido scorre il fiume della storia, lento è lo scorrere del tempo di chi con grande sofferenza reca con sé il dubbio, la rassegnazione e la stanchezza delle difficoltà quotidiane.
Pensiamo alle donne e agli uomini della nostra città; pensiamo al sorgere dei loro giorni e alle speranze esili che li segnano; pensiamo ai tramonto dei loro giorni e alle ombre di nostalgia che li avvolgono; pensiamo alle vite realizzate e a quelle smarrite; pensiamo al sorriso raro dei mille volti intravisti per le vie; pensiamo a chi sì rassegna alla tristezza; pensiamo a chi lotta per poche briciole di gioia; pensiamo – fra tanto affollarsi di parole urlate, sussurrate, scrìtte o soltanto pensate – a una parola chiara e indelebile; pensiamo alla parola del Signore che dice a tutti e a tutte: “Io sono la resurrezione e la vita” (Giovanni 11,25).
E’ una paroìa donata, non [‘abbiamo meritata; è una parola breve che racchiude infinita felicità e schiude al nostro sguardo l’orizzonte dell’amore di Dio.
Ascoltiamo ancora la voce del Signore che giunge a noi dalla Bibbia:
“Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell ‘Agnello; i suoi servì lo serviranno, vedranno la sua faccia e porteranno 11 suo nome scritto sulla fronte. Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, ne di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli”. (Apocalisse 22, 3-5).
Sì, possiamo cadere, ma il Signore ci rialzerà; possiamo smarrirci, ma il Signore ci ritroverà. Accade che quest’anno tutte le Chiese cristiane celebrano la Pasqua lo stesso giorno.
Non è il frutto di un nostro progetto, ma soltanto una coincidenza. Tuttavia ci è donata l’occasione per rivolgere insieme- credenti di tutte le Chiese cristiane, un pensiero di preghiera al Signore: una parola di lode, semplice e riconoscente, per il dono della sua pace.
Augurando che la grazia del Signore sia con tutti noi e con ogni creatura, vi saiutiamo gioiosamente con il saluto pasquale:
Cristo è Risorto! E’ veramente Risorto!

Le delegazioni del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano:
Chiesa Anglicana, Chiesa Cattolica Ambrosiana, Chiesa Evangelica Battista, Chiesa Evangelica Luterana, Chiesa Evangelica Metodista, Chiesa Evangelica Riformata, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Ortodossa Copta d’Egitto, Chiesa Onodossa Copia d’Eritrea. Chiesa Ortodossa Greca, Chiesa Ortodossa Romena, Chiesa Ortodossa Russa, Chiesa Vetero-Cattolica, Esercito della Salvezza.

Milano, 2 aprile 2001

Preghiera per la tavola in occasione della testa della Pasqua 2001

Benedetto sii tu, Signore Gesù Cristo, che sei apparso vivente in mezzo ai tuoi discepoli mentre erano a mensa e hai mangiato e bevuto con loro, tuoi amici, dopo la tua risurrezione.

Ti ringraziamo perché suila nostra tavola, Signore, c’è abbondanza dei tuoi doni: cibi preparati con cura e vino buono.

Fa che la nostra festa sia condividere la gioia e la speranza di essere tutti riuniti insieme nel giorno del tuo regno di giustizia e di pace.

Suscita in noi la fame di ascoltare la tua parola e donaci di riconoscere nel pane che condividiamo il tuo amore pieno di sollecitudine per ognuna e per ognuno.

Amico dei poveri vieni, vieni tu a spezzare questo pane e adaprire le nostre mani, affinchè il cibo de! quale godiamo sia un dono per tutti.

Lo chiediamo a, tè, che nella potenza dello Spirito vivi e regni con il Padre di ogni creatura, Dio di comunione.

Proposta ai cristiani di Milano dal CCCM.