Gli ''altri cristiani''. Sono 4.000 in tutto a Milano, badanti o muratori quando lavorano. Tra di loro 600 profughi giunti negli ultimi anni in seguito al conflitto nel Corno d’Africa

MILANO – I loro paesi d’origine sono nemici. Loro invece siedono insieme nel Consiglio delle chiese cristiane e partecipano alle iniziative comuni. Sono
le chiese ortodosse eritrea ed etiope, sospese fra la voglia dei loro fedeli di ricostruirsi una vita a Milano e la drammatica storia delle rispettive nazioni.
E le conseguenze della guerra si sentono fin qui: negli ultimi tre anni sono sempre più numerosi gli immigrati, spesso clandestini, provenienti dal Corno d’Africa.
Chiesa eritrea ortodossa. Seicento profughi e mancanza di spazi sono i problemi principali di questa Chiesa fondata a Milano nel 1994 dopo l’indipendenza dall’Etiopia nel ’91. In città i fedeli sono circa 2500, le donne quasi tutte badanti mentre gli uomini operai o muratori. A questi si sono aggiunti da tre anni  circa 600 profughi, fuggiti dalla repressione del governo eritreo contro chi non accettava di andare al fronte. “Hanno un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie – spiega padre Abraham Hagos – Sono però abbandonati a se stessi. Alcuni passano la notte al dormitorio di viale Ortles, altri sono accampati in una ex caserma in viale Forlanini. Cerchiamo di aiutarli, ma siamo una comunità piccola e povera”. La Curia di Milano ha concesso nel 1994
una chiesa in via Conca del Naviglio. In questi mesi il trasferimento in via Ippocrate ad Affori. “La chiesa è più grande, ma non abbiamo spazi per le iniziative sociali che vorremmo avviare. Per esempio, corsi di lingua per i nostri giovani che rischiano di dimenticare le proprie origini culturali”.
Chiesa etiope ortodossa. Ogni domenica mattina in via Settala si forma una fila di giovani etiopi. Sono arrivati da poco a Milano, quasi nessuno ha il permesso di soggiorno. Aspettano di ricevere il consueto pacco di cibo, confezionato dalle donne della Chiesa etiope ortodossa. "Ogni mese vedo volti nuovi – racconta padre Belay Mariam – Dall’Etiopia emigrano per sfuggire alla povertà. Attraversano il deserto del Ciad e poi dalla Libia e da qualche altro paese affacciato sul Mediterraneo si imbarcano per arrivare in Italia". A Milano la Chiesa etiope ortodossa conta circa 1500 fedeli. (dario paladini)

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