28 maggio 2009

Lettura
Se mi amate osserverete i miei comandamenti e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, perchè rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; verrò da voi. Ancora un poco  e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete perché io vivo e voi vivrete.

Annuncio
Questo passo del Vangelo, ancor prima di essere annuncio di un evento che accadrà è un ritratto importante della nostra umanità. Gesù, nel suo discorso di congedo dice infatti tre cose importanti di noi:

La prima: che ci piaccia o no siamo creature deboli. Senza un altro Paraclito, Spirito di forza e di tenerezza, non saremmo andati da nessuna parte. Come la benzina di un motore, lo Spirito continua ad accendere le nostre attitudini, ci sospinge verso il futuro, ci dona il coraggio del presente, e ci aiuta a scrollarci di dosso il peso del passato.

La seconda: non solo siamo fragili, ma siamo anche soli, e la qualità della nostra solitudine è tale da essere insopportabile per Gesù che, prima di congedarsi dai suoi, promette ai discepoli che non li lascerà orfani in eterno.

La terza: siamo uomini e donne chiamati a vivere in una comunione fatta di attenzione e di perseveranza, c’è una sorte di richiamo continuo in queste righe di Vangelo tra il “vedere” e  il “rimanere”: è una responsabilità talvolta ingombrante, perché talvolta è più comodo voltare la testa dall’altra parte o prendere una via di fuga.

Mentre abbozzavo queste riflessioni applicandole alla mia vita ho pensato che era in un certo senso facile per me – sapendo cosa è successo a Pentecoste e quali e quanti frutti ha generato lo Spirito – dire qualcosa su questo passo  e una domanda si è imposta con prepotenza: ma cosa avranno pensato i discepoli ascoltando queste parole, che subbuglio ci sarà stato nei loro cuori… ed ecco che sono stata dolcemente sospinta in mezzo a loro nel Cenacolo ad ascoltare alcune confidenze.

In verità tutto era iniziato alcune sere prima con questa preghiera di Gesù…

“ Padre, cosa posso dire ai miei amici prima di lasciarli, come posso far capire loro che non li abbandoneremo, che saremo insieme per sempre, come posso spiegar loro che avranno una “vita” nuova dall’alto, una vita che loro vedranno ma che resterà invisibile per il mondo? Riusciranno a comprendere che possiamo ancora vivere insieme, e come consolarli nel dolore e nella solitudine, perché tu lo sai Padre che c’è molta solitudine nel cuore dell’uomo e che ognuno di questi tuoi figli senza di Te è orfano sulla terra…”
Torniamo allora insieme alle ultime parole di Gesù, parole dette con il cuore pieno di emozione – come succede ad ogni addio – parole essenziali perché questo essenziale potesse rimanere nelle menti e nei cuori ed essere trasmesso per sempre…

Se mi amate osserverete i miei comandamenti: … si Pietro, il Signore ci ha appena detto che il nostro amore per Lui contiene già una promessa, noi saremo capaci di vivere i comandamenti, non solo quelli di Mosè, ma le Beatitudini, ti ricordi quando il Signore ci diceva e ci ripeteva “Beati” e quando ci parlava di perdonare i nemici e di pregare per loro. Ma come saremo in grado di fare questo, Giovanni? Io non mi sento capace, non sono così forte e così buono…
E io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, perchè rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.

Non c’è bisogno di essere forti Pietro, ripensiamo a cosa abbiamo appena ascoltato: Gesù pregherà il Padre e lo pregherà solo per noi. Quante volte lo abbiamo visto pregare anche tutta la notte prima di predicare, di guarire con forza, di operare miracoli o di consolare le folle per le strade della Galilea e in Gerusalemme, e ti ricordi quella preghiera al Padre per Lazzaro, ti ricordi il suo pianto davanti al dolore di Marta e Maria?
Ora ci sta dicendo che Lui pregherà il Padre e che il Padre farà qualcosa di grande per noi. Ci darà un difensore, qualcuno che stia dalla nostra parte quando siamo deboli, che ci consolerà quando siamo nella tristezza e che ci insegnerà ad essere vicino a chi soffre, si insomma una specie di maestro della consolazione, sì un consolatore.
Non è forse proprio quello che ci manca Pietro? Qualcuno che ci sostenga quando la forza e il coraggio vengono meno e che ci doni uno sguardo pieno di bontà e misericordia verso di noi e il nostro prossimo… ti ricordi la Parabola del Samaritano? Noi ci saremmo fermati Pietro quel giorno?

Ma non capisco Giovanni, come può succedere tutto questo e poi come faccio a essere sicuro di vedere uno Spirito della verità che non so neppure cosa sia? Giovanni aiutami!

Pietro, ti ricordi quando a Cafarnao i bambini si radunavano in riva al lago ad ascoltare le favole narrate dai nonni.  Erano storie meravigliose di luoghi sconosciuti e di personaggi misteriosi eppure nel loro sguardo queste storie sembravano prendere vita e forma. Gli eroi invisibili diventavano i loro compagni di gioco. Che cosa vuol dire vedere Pietro? Non è forse essere capaci di penetrare il mondo con uno sguardo nuovo e vedere che c’è una Vita diversa oltre ciò che appare? Ti ricordi quella volta che Gesù disse: se non ritornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli? Forse dovremo imparare a vedere l’invisibile, proprio come loro.
Caro fratello, temo che questo Paraclito di cui ci sta parlando Gesù sarà una delle sue sorprese. Tu fidati e lasciati sorprendere da Lui, sempre… continua a dargli questa possibilità Pietro.
Non vi lascerò orfani; verrò da voi. Ancora un poco  e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete perché io vivo e voi vivrete.
Ho paura Giovanni. Non capisco. Tutto questo è troppo grande per un povero pescatore come me. Gesù se ne va ma in realtà non ci lascia e lo vedremo perché Lui vive… ma dove va a vivere? E se ci lascia veramente come sarà la nostra vita senza di Lui? E cosa vuol dire che noi vivremo?  Noi stiamo già vivendo. Qui esco pazzo…

Pietro, ti ricordi quel giorno a Betania, quelle parole che Gesù ha rivolto a Marta “Marta, Marta, tu ti agiti e ti preoccupi per molte cose”.

Beh, penso proprio che questa sera lo direbbe anche a te. Forse sarà proprio questo Paraclito ad aiutarci ad aiutarci a comprendere e a compiere la volontà di Dio nella nostra vita, forse sarà proprio lui ad indicarci la parte migliore, forse sarà proprio lui a liberarci dalla paura.

Anche io ne ho bisogno Pietro. Non sono così diverso da te. Anche io ho paura.

Benedizione
Benedici noi Spirito Santo,
non permettere che i nostri cuori siano turbati,
confortaci nelle nostre notti,
sostieni la nostra speranza,
accordaci la tua gioia.
Amen